Abbiamo avuto la possibilità domenica mattina 30. agosto 2020 di provare l’ultimo modello della Porsche, la vettura interamente elettrica Taycan Turbo S. Insubrica Historica ringrazia Porsche Ticino, in particolare il team della filiale di Locarno-Tenero, Luca, Clay e Libero per averci permesso questa esilarante esperienza. Provare una Taycan in una domenica uggiosa, per Insubrica, doveva avere comunque un nesso storico con la nostra ricerca. Visto le pessime condizioni meteo (almeno 20cm di pioggia nel giro di 48h), abbiamo scelto la tratta Faido-Rodi Fiesso Dazio Grande, in omaggio a quanto il Feldmaresciallo russo Suworow aveva compiuto il lontano 23 settembre 1799 sulla stressa tratta e dalle testimonianze, con le stesse condizioni meteo.
Porsche Taycan Turbo S? Il primo modello puramente elettrico di Porsche. La fonte di energia per alimentare il motore elettrico proviene da una batteria da 93,4 kWh. Grazie alla sua esclusiva architettura a 800 volt, una batteria quasi esaurita si carica all’80 per cento in 90 minuti. Vi sono quattro modi di guida, sulla tratta Faido-Rodi, dopo aver lasciato la frazione di Polmengo, ne abbiamo provato tre, e vi confermiamo che vi è una sostanziale differenza. Soprattutto nella modalità Sport e Sport Plus l’esperienza è da Guerre Stellari. I tornanti e le strette curve del Piottino vengono affrontate con una sublime leggerezza, Chewbecca alla guida e Han Solo come copilota – rispettivamente al secolo R2 e GB. Lo sterzo è su quattro ruote, la risposta è millimetrica e precisa. Una differenza sostanziale con altri modelli aspirati, come per esempio il 997.2 4S che conosciamo molto meglio. Eccezionale frenata e soprattutto ripresa. Porsche Taycan è sicuramente un altro mondo.
La nostra impressione ? La vettura è eccezionale, se si pensa cosa Porsche ha messo insieme dal primo annuncio al salone dell’automobile di Ginevra del 2015, è un nuovo capitolo nella storia dell’automobile. Abbiamo già guidato nel passato anche dei modelli Tesla oppure BMW, ma qui con Porsche Taycan siamo ad un altro livello, con un spirito competitivo e sportivo che sorpassa largamente quanto si può vivere guidando un’altro veicolo elettrico. L’unico problema rimane a nostro avviso la limitata autonomia. Con una guida abbastanza sportiva, l’autonomia si aggira sui 350 km. Non è tanto, e soprattutto se si considera il prezzo di vendita del modello che abbiamo provato è comunque un notevole investimento. Quindi vi è una praticità abbastanza limitata, e per il momento preferiamo largamente il modello 997.2 4S. Ma il futuro ci porterà delle batterie ancor più performanti, e siamo confidenti che la situazione cambierà.
E Suworow dove rimane? Il Ticino nel 1799 fu teatro della Seconda Guerra di Coalizione. Le truppe russe e austriache, al comando appunto del Feldmaresciallo Suworow (1729-1800), avevano avuto la meglio delle truppe francesi in Nord Italia, vincendo la Battaglia di Cassando d’Adda del 27 aprile, facendo l’ingresso a Milano il 30 aprile, conquistando Torino il 22 maggio e vincendo la Battaglia della Trebbia il 18 giugno. Vi seguì la vittoriosa battaglia di Novi del 15 agosto 1799. Pochi giorni più tardi, il 19 agosto Suworow era stato promosso dallo Zar a Principe d’Italia (Knjas Italijski). Zurigo nel frattempo conquistata e occupata dalla coalizione austriaca-russo-inglese, stava subendo l’assedio delle truppe francesi comandata dal Generale André Massena.
Il piano di Suworow, che si trovava all’inizio di Settembre 1791, era di dislocare il suo esercito di circa 17.000-21.000 uomini con una sorprendente avanzata attraverso le Alpi nelle retrovie delle truppe del generale André Masséna e di portarlo nella pinza insieme alle truppe di Alexander Rimsky-Korsakov e di un esercito austriaco sotto il generale elvetico – al servizio dei russi – Friedrich von Hotze vicino a Zurigo.
Nel giro di pochi giorni da metà settembre 1791 il Ticino fù “invaso” dall’esercito russo. Suworow vi entrò da Ponte Tresa, passando per le alture sopra Bioggio continuò alla volta di Bellinzona, dopo aver attraversato il Monte Ceneri. Un’orda di soldati russi che molto sorprendetemente lasciò una coda di sangue molto limata. Vi furono stupri e saccheggi – in particolare nel Malcantone e Leventina – ma tali furono molto esigui. Se Napoleone e i francesi fossero passati dallo stresso trattato, il Ticino avrebbe conosciuto devastazioni ben molto più ingenti.
Suworow è provato che sostò a Faido, dormendo con una parte del suo Stato Maggiore al locale convento dei padri capuccini il lunedi 23 settembre 1799. A Faido vi alloggiarono solo gli ufficiali, mentre il grosso della truppa preso possesso di accampamenti di fortuna, sotto un’incessante pioggia. Le case a Faido erano comunque molto esigue, tanto che solo un altro esiguo gruppo, comandato dal Principe Costantino, stabilì nella casa di un certo Francesco Antonio Solari, in prossimità della locale chiesa parocchiale.
Appare molto evidente da ricostruzioni fatte da noi in loco, che il grosso della truppa russa non si avventurò nella gola del Piottino, preferendo passare invece sulla alture della gola ad oriente della valle in direzione di Osco. Suworow lasciò Faido a notta fonda, il primo mattino del 25 Settembre 1799, per poi proseguire alla volta del Passo del San Gottardo. Prima di arrivarci, il feldmaresciallo Suworow sostò ancora a Rodi-Fiesso, presso il Dazio Grande.
Insubrica Historica ha in programma con Katia Rues per il 2021 una pubblicazione che riprenderà in dettaglio quanto Suworow fece in pochi giorni durante il suo passaggio attraverso il canton Ticino.