Un aspetto interessante della storia Insubrica, è quello di essere una regione di passaggio Nord-Sud, anche se geograficamente posta ai margini di regioni più importanti come il Malcantone e Leventina, le quali hanno visto un passaggio di eserciti molto più consistente. In questo breve contributo cerchiamo di riassumere – in maniera cronologica – la presenza militare straniera nel Locarnse.
La definizione della parola straniero significa proprio di un’altra nazione: le lingue straniere; l’accento straniero o ancora costumi stranieri. Partendo da questo presupposto e dall’anno 1500, la prima presenza “straniera” sul suolo Locarnese è dato dalla truppe Confederate. Giunto in Ticino durante la loro espansione verso il Nord Italia, occupano a Minusio sul lungolago, la Ca di Ferro. Una caserma che ospitava le truppe mercenarie confederate. È un’occupazione militare, con una truppa, la quale si prefigge di dare l’assedio al castello Visconteo di Locarno.
Il castello di Locarno è sua volta occupato dai Francesi, comandanti dal Conte Charles II d’Amboise (1472-1511). A Locarno però vi giungono anche altri esperti militari, in particolare il massimo esperto di costruzioni militari del periodo, ovvero Leonardo Da Vinci. A lui dobbiamo la costruzione di una parte delle mura del castello, conosciute come “il Rivellino”. Un sistema particolare di mura che permettono di respingere l’attaccante e usare alla meglio l’artiglieria del castello.
L’assedio al Castello di Locarno durante diversi anni, e si conclude con la conquista dello stesso da parte delle truppe Confederate. Le truppe Confederate nel frattempo attaccano e distruggono anche altri castelli della regione Locarnese. In particolare l’antica fortificazione di Magadino, che doveva fronteggiare direttamente il lago. Ballarini (BALLARINI 1619: 304) nel suo compendio del 1619, dopo aver parlato dell’antico Castello di S.Maria a Gordola, descrive anche l’antico Castello di Magadino, dicendo che « fù fabricato a spese della Communità di Locarno d’ordine di Galeazzo Visconte signore di Milano l’anno 1365. Fù distrutto da Svizzeri l’anno 1518 ». La presenza di questo antico maniero sarebbe all’origine della denominazione della località “Castellaccio”, dove sorge oggi una fortificazione recente (1914–1939) sottoforma di Blockhaus, chiamato Forte Olimpo, e sul quale abbiamo già scritto nel passato.
I Francesi occupavano anche la vicina Ossola e Lombardia, una volta partiti lasciarono il posto alle truppe spagnole, che occuparono buona parte della Lombardia dal 1500 al 1700. A differenza della Valtellina, gli Spagnoli non eressero al confine con il Locarnese opere belliche, ma è probabile che passarono più volte nella regione.
Vi sono scarse informazioni sulla presenza di eserciti stranieri, dato che il Locarnese come evidenziato precedentemente, rimane comunque ai margini dell’asse principale di comunicazione Nord-Sud del Gottardo e del San Bernardino. Sappiamo però che vi fu un transito delle truppe austriache nel 1746, al seguito del principe del Lichtenstein e della regina d’Ungheria, queste truppe attraversarono il Locarnese provenienti da Bellinzona per continuare alla volta delle Centovalli e Domossola.
Nel 1799 il Ticino venne investito dalla guerra d’Italia di Napoleone, contro le truppe dell’Impero Austriaco. Nella coalizione contro Napoleone vi era anche la Russia. Ebbene nel Settembre 1799 fu proprio un consistente esercito Russo, circa 16’000 persone che entrò nel Ticino da Ponte Tresa per proseguire verso il Gottardo. L’attraversamento russo fu alquanto pacifico, perlomeno se confrontato con la scia di sangue che invece avevano lasciato i Francesi di Napoleone pochi mesi prima, appunto anche in Ticino.
Con l’avvento della moderna Repubblica Elvetica, la presenza e il passaggio di truppe straniere cessò completamente. Bisogna attendere gli eventi dell’armistizio del 8 settembre 1943 per assistere nelle settimane seguenti ad un ingente arrivo di truppe italiane. Sono soldati che scappano l’occupazione tedesca e che entrano nel Locarnese a migliaia. Tanti disgraziati, i quali vennero accolti in due campi di raccolta: uno a Quartino e l’altro a Riazzino.
Gli eventi della Seconda guerra mondiale portarono nel Locarnse non più eserciti, ma singoli militari stranieri. Ad Ascona durante il fine settimane del 18-19 marzo 1945 vi fu l’operazione Sunrise, alla quale vi parteciparono alti ufficiali nazisti, svizzeri e alleati (inglesi e americani). Sappiamo che perlomeno gli americani si portarono appresso una scorta armata, e per alcuni giorni dal Monte Verità vi era una ricetrasmittente alleata che comunicava direttamente con il quartiere generale di Salerno.
Nel Locarnese vi furono però anche militari tedeschi, il più noto è probabilmente Waldemar Pabst. Considerato ancor oggi l’esecutore della coppia anarchica tedesca xy. Pabst visse tranquillo nell’albergo x di Locarno. Ufficialmente come profugo, si pensa che non perse tempo occupandosi invece di compra-vendita di armi.
il periodo di licenza passato dai soldati americani in Svizzera.
L’ultima presenza di un’esercito straniero nella regione del Locarnase, seppura solo pacifica, l’abbiamo invece alla fine della Seconda guerra mondiale. In quell’occasione venne permesso per alcuni a soldati americani di recarsi disarmati in Ticino durante l’agosto 1945. Una sorte di licenza premio dopo che per quasi 20 venti mesi avevano combattuto in Italia, liberando la penisola dal Nazi-Fascismo.