Questo contributo lo dobbiamo soprattutto all’amico Timo, autore dell’unica biografia sull’ufficiale della Leibstandarte e criminale di guerra Gustav Knittel. Avevamo già precedentemente scritto di Knittel, anche se molto superficialmente. In questo contributo cerchiamo di ripercorrere più in dettaglio chi fosse e cosa fece a Domodossola nel settembre-ottobre 1943.

Gustav Knittel è nato nel 1914 e si è unito alle SS (numero di iscrizione 111.507) e al NSDAP (numero di iscrizione 2.242.615) nella primavera del 1933. Ha frequentato la scuola SS-Junkerschool a Bad Tölz e i corsi nel campo di concentramento di Dachau. Nel 1938 partecipò all’occupazione dei Sudeti come SS-Untersturmführer del reggimento delle SS in Germania; in seguito fu aiutante delle SS-Kradschützen-Reservebataillon Ellwangen. Durante la campagna francese è stato capo della compagnia pesante della divisione di ricognizione della Leibstandarte SS Adolf Hitler.

Gustav Knittel quando era giovane tenente, con l’emblema della SS-Standarte 1/VT – Verfügungstruppe Deutschland. Data delle fotografia probabilmente 1940.

Seguirono le operazioni di combattimento nei Balcani e in Grecia. Durante la guerra tedesco-sovietica fu ferito nel 1941 e gli fu assegnata la Croce di Ferro I. Classe. Nel marzo 1942, tornò in prima linea come capo di una compagnia corazzata della divisione di ricognizione della Leibstandarte SS Adolf Hitler. Nella battaglia di Kharkov del 1942 partecipò ad un attacco in discesa alla 298a divisione di fanteria e ad ulteriori avanzamenti contro l’Armata Rossa.

Gustav Knittel con il grado di Sturmabannführer, equivalente al grado di maggiore nella Wehrmacht.

Nel febbraio 1943, membri del dipartimento di ricognizione della Leibstandarte Adolf Hitler uccisero numerosi civili nei villaggi ucraini di Yefremovka e Semyonovka. 827 uomini, donne e bambini furono uccisi nel processo, alcuni furono bruciati vivi nella chiesa di Yefremovka. Tuttavia, non è stato ancora dimostrato chiaramente che Knittel abbia partecipato personalmente a questa azione. Secondo i suoi documenti, è stato ferito in una rissa a Bereka il 15 febbraio e si trovava in ospedale al momento dei massacri.

Una delle rare immagini di Gustav Knittel a Brescia nel settembre 1943, prima di arrivare a Domodossola. Fonte: Timo Ruimteaapje

Alla fine di settembre 1944 compare brevemente in Ossola, a Domodossola. L´unità proviene da Brescia. Precedentemente era giunta a Verona nel agosto direttamente dal fronte Ucraino.

Significativa per l’operato dell’unità di Knittel nella regione, è la testimonianza di Paolo Ceretti, allora giovanissimo ragazzo di Masera.

Siamo nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale – 1943. Fino ad ora l’Ossola è rimasta un’oasi dove la guerra, quella vera, non si è fatta sentire. Solo carenze di approvvigionamenti, di alimenti e soprattutto notizie più o meno allarmanti provenienti però da lontano.

Sono da solo in garage, come spesso mi capita, dove ho la scelta di salire sulla Topolino o sulla Bianchi, tutte e due su ceppi di legno, e fingere di guidare e fare lunghi viaggi con la fantasia. Un rumore nuovo, forte, molto forte mi fa andare a vedere ed una cosa mai vista mi sorprende e mi terrorizza. Un side-car con due militari tedeschi, armati “fino ai denti”, si è fermato quasi davanti a me, ma sempre con il motore rombante in moto.

Uno dei due militari parla concitatamente con la mamma, nel frattempo uscita di casa. Vedo a distanza un parlare piuttosto vivace. In italiano? Penso di sì. Mamma riesce a mercanteggiare e ad ottenere di non lasciare la casa e in cambio la compagnia di soldati occuperà il secondo piano e alcuni locali nei rustici.

A Baltruk, la casa degli zii Emma e Carlito, i tedeschi hanno invece requisito tutta la villa per farne il comando di zona e la famiglia intera ha dovuto trasferirsi rapidamente prima a Domo, in casa di Armano, poi in Val Vigezzo.

I due militari poi se ne vanno ed io, sempre spaventatissimo, posso finalmente correre a casa e ricongiungermi con il resto della famiglia e farmi consolare. Poco più tardi torneranno numerosi, equipaggiati e armati. Quanti? Mi paiono moltissimi. Pensavo si trattasse di una compagnia di SS proveniente dalla Valle Vigezzo dopo le tristi vicende della cosiddetta “Battaglia di Finero”, ma questi fatti avvennero successivamente.

Grande spavento!! Una sera in casa si accorgono della mia assenza e mi cercano inutilmente con crescente apprensione, fino a che con grande sorpresa la mamma mi trova in piedi sul tavolo dell’apiario, dove è stata impiantata la cucina dei tedeschi. Sono attorniato da numerosi soldati e incredibilmente tranquillo sono oggetto delle loro attenzioni e trattato come una mascotte. Mi ricordo di un odore acre di minestrone, forse di cavoli, e forse avranno voluto farmelo assaggiare. I tedeschi hanno invece allestito la mensa vera e propria, se ricordo bene, nell’arancera.

Ricordo invece che forse la mattina seguente, per esercitazione o per dimostrare la loro forza o per gioco – erano tutti molto giovani – i soldati hanno piazzato una mitragliatrice presso il terrazzo davanti a casa e si sono messi a sparare oltre la strada sotto la vigna. Si sapeva che molti partigiani erano in zona e c’è da immaginarsi il timore dei genitori. Non ho idea di quanto si siano fermati ma credo pochi giorni.

Odori acri di truppa, di armi ben ingrassate, di divise usate! Rumori di passi pesanti, di scarponi sulle scale, rumori metallici di prove di funzionamento delle armi! Sì li ricordo ancora. Quando sono andati via hanno lasciato tutto perfettamente pulito e in ordine.

Ufficiali e soldati della Leibstandarte Adolf Hitler. Il filmato è utile per avere un’idea di quanto giovani fossero gli elementi della Waffen-SS Leibstandarte Adolf Hitler. Per più dettagli sulla Leibstandarte nella regione Ossola-Lago Maggiore vi invitiamo a consultare questo link.

L’unità di Knittel rimane nella regione ossolana solo pochi giorni, probabilmente meno di dieci giorni. I militi dell’unità ebbero comunque tempo di rastrellare diverse case e sopratuttto ospedali. Quasi per certo è l’unità di Knittel che il 30 settembre 1943 rastrella l’ospedale San Biagio di Domodossola, catturando un membro di equipaggio di un bombardiere B-24 Flying Fortress, che di ritorno da una missione di bombardamento su Bologna si era schiantato nei pressi di Villadossola.

L’Ospedale San Biagio di Domodossola in una cartolina postale del periodo 1940-1950. Fonte: InsubricaHistorica.ch

Nel giugno 1944 Knittel fu comandante delle SS-Panzer-Aufklärungs-Abteilung 1 in Normandia, poi fu comandante delle SS-Feldersatzbataillon der Leibstandarte Adolf Hitler. Nel dicembre 1944, Knittel fu coinvolto nell’offensiva della Battaglia del Bulge come comandante di un Kampfgruppe, ora con il grado di SS-Sturmbannführer. Per ordine di Wilhelm Mohnke, Knittel ha guidato il Knittel Fast Group o Kampfgruppe Knittel. Questa unità, grande come un battaglione, doveva unirsi ad altre unità delle SS, come il Kampfgruppe Peiper, per prendere provvedimenti contro le truppe alleate e respingerle. Il 17 dicembre, secondo giorno dell’offensiva, i soldati del Kampfgruppe di Knittel hanno sparato a 11 soldati afroamericani durante il massacro di Wereth. Numerosi civili e prigionieri belgi sono stati uccisi dagli uomini di Knittel, tra cui a Trois-Ponts, Parfondruy, Renardmont e Stavelot. Il numero totale delle vittime di tutti i civili uccisi nell’area di combattimento della 1° divisione SS-Panzer Leibstandarte SS Adolf Hitler è stimato in oltre 250. I soldati subordinati a Knittel erano responsabili della maggior parte di loro.

Gustav Knittel probabilmente nel periodo 1944-1945.

L’avanzata tedesca si fermò presto, e la 3a divisione corazzata e la 30a divisione di fanteria inflissero pesanti perdite al Kamfggruppe di Knittel sull’Amel alla fine del dicembre 1944. I soldati rimasti si ritirarono ad est e più tardi nella zona di Bastogne. Il posto di comando di Knittel a Vielsalm è stato bombardato dall’USAAF il 31 dicembre, subendo un grave trauma craniocerebrale.

Gustava Knittel nel 1946 durante il processo per il massacro di Malmedy.

Dopo una lunga degenza in un ospedale militare, se ne andò nel maggio 1945 per evitare di diventare prigioniero di guerra. Si è diretto a Ulm e poi a Stoccarda, dove si è nascosto in una fattoria. Nel gennaio 1946 vi fu arrestato da membri del Counter Intelligence Corps, tra cui Michel Thomas. Fu internato in un campo di prigionia vicino a Schwäbisch Hall. Sebbene la partecipazione al massacro di Malmedy possa essere esclusa, ha ammesso di aver ordinato l’esecuzione di 8 prigionieri di guerra americani a Trois-Ponts il 21 dicembre 1944. Fu condannato all’ergastolo da un tribunale militare, ma la pena fu poi ridotta a 15 o 12 anni. Knittel fu graziato e rilasciato nel 1953. Fu poi assunto come venditore di automobili dalla Opel e morì nel 1976 in un ospedale di Ulm.