Uno degli aspetti importanti nell’attività storica di Insubrica Historica è quello di ricercare il flusso di persone attraverso il confine con il Ticino nel periodo che segue l’armistizio dell’Esercito Italiano (vedasi per esempio il nostro contributo su Giulio Forti), l’8 settembre 1943. Vi proponiamo in questo breve contributo la storia di Olga Lombroso Fiorentino. Una figura esemplare, che un nostro lettore, Marco Fiorentino di Milano, ha avuto la possibilità di ricercare fin nei minimi dettagli e pubblicare recentemente.
Olga Lombroso Fiorentino (1891-1978), ebrea, si può inserire a buon titolo, pur senza una visibilità pubblica evidente né voluta, né tantomeno un impegno politico diretto, semplicemente con il suo lavoro e il suo esempio, in quel gruppo di donne che a Milano, tra fine ’800 e i primi trent’anni del ’900, incisero in maniera significativa sull’evoluzione politica e sociale italiana. Ci riferiamo a grandi figure femminili come Anna Kuliscioff, Alessandrina Ravizza, Ersilia Majno…
Questo è stato, probabilmente, uno dei primi momenti della storia della penisola che ha visto le donne irrompere sulla scena pubblica e divenire protagoniste in prima persona del cambiamento della società.
La vita di Olga si sviluppa in quell’ambiente attraversando tanti momenti del “Secolo breve”: arrivata ragazzina da Verona in una Milano ricca di fermenti, è divenuta grazie anche alla guida di Aurelia Josz una “maestra di agraria” innovativa e appassionata. Tra le prime donne in Italia ha insegnato nelle campagne lavorando alle Cattedre Ambulanti di Agricoltura, poi nelle scuole più avanzate dell’epoca, riconosciute in tutta Europa per i loro metodi pedagogici: la Scuola Rinnovata della Ghisolfa di Giuseppina Pizzigoni, la Scuola all’Aperto Umberto di Savoia al Parco Trotter, la Scuola per “Anormali” Zaccaria Treves oppure ancora alla scuola ebraica di via Eupili.
Giovane vedova ha saputo guidare con polso fermo la famiglia nel tragico periodo della persecuzione antiebraica. La situazione della famiglia Lombroso Fiorentino si inasprisce con l’armistizio del 8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca del Nord Italia. Nella notte dell’11.9.1943 sono i due figli Alberto e Guido – attraversando in barca il lago di Lugano travestiti da doganieri – che riescono a porsi in salvo. Olga, con la sorella Pia e le cognate settantenni tentano la fuga a Milano il 3.12.1943. Le cognate vengono arrestate (Emilia si rompe il femore ed è imboscata all’Ospedale di Varese, Iginia sarà invece deportata da Milano Stazione Centrale alla fine del gennaio 1944 e uccisa ad Auschwitz).
Olga e Pia aiutate da un’amica cattolica, Vittoria Tommasini, passano il fiume Tresa a Cremenaga il 5.12. Dopo aver passato i vari interrogatori da parte della Polizia Federale elvetica in Ticino. Dal Ticino – quarantena all’ Ala materna di Rovio – fu poi trasferita a Oberhelfenschwil, vicino a San Gallo, e infine a Territet, nella Svizzera romanda. Nel campo di Territet-Montreux Olga gestirà l’orto: dopo l’ottobre 1944 sarà anche aiutata da un gruppo di profughe della Repubblica Partigiana dell’Ossola.
Dopo la guerra ha ripreso con la solita passione e generosità la sua attività di insegnante. Nel 1963 andò in pensione a Ivrea, dove si erano trasferiti i figli, continuando incessantemente a lavorare il suo orto. Tranne che durante il periodo della persecuzione antiebraica Olga Lombroso insegnò alla Scuola all’aperto al Parco Trotter dal 1922, data di fondazione sino al 1952, prima Agraria e poi anche Economia domestica; a lei si deve la creazione dell’Azienda Agricola Didattica della Scuola.
Nell’interessante lavoro di Marco Fiorentino si ripercorrono queste vicende sulla base di fotografie, memorie e documenti che provengono dagli archivi familiari e da quelli delle Istituzioni che ne hanno visto svolgere l’attività, tra gli altri l’Archivio della Casa del Sole al Trotter e quello della Società Umanitaria di Milano.
La pubblicazione nasce in occasione del centenario della fondazione della Scuola all’Aperto Casa del Sole al Trotter di Milano. La pubblicazione di Marco Fiorentino può essere ordinata online sul sito web di Feltrinelli.