Avevamo usato un titolo simile, nell’estate del 2020 per un breve contributo sull’ebreo toscano Giulio Forti, catturato al confine di Cannobio-Brissago il 30.11.1943 deportato e poi deceduto ad Auschwitz nel 1944. Durante la nostra attività di ricerca ci siamo imbattuti in un caso simile, quello della famiglia Hasson, anch’essa ebrea, catturata in Val Vigezzo e sterminata ad Auschwitz.
Di Abner Hasson – il capo famiglia – sappiamo che nasce a Rodi (Isole Egee del Dodecaneso) il 4 febbraio 1898. Figlio di Celebi e Hanan Lea, si sposa con Ester Ass nata a Kedainila in Lituania il 20.10.1905. Insieme hanno tre figli: Gilberto Hasson nato il 20.6.1927 a Parigi; Jean Pierre Hasson nato anch’egli a Parigi il 10.3.1931 e Edith Nelly Hasson nata il 4.2.1924.

Fonte: Cdec Milano
Non si molto della famiglia Hasson. La prima traccia concreta è la una carta d’identità di Abner Hasson, rilasciata il 16 febbraio 1942 a Como. La famiglia vive nella centralissima Via Cairoli, poco distante dal lago. Hasson sembra essere un commerciante oppure secondo la Casa della Resistenza di Fondotoce, piuttosto un operaio tessile.

Ad un certo punto la famiglia sembra aver lasciato Como per Novara tanto che Abner Hasson apre un conto presso la Banca Popolare. Tutta lascia presupporre che Hasson non si trovasse solo di passaggio nella provincia, e infatti durante il 1943 vi prende anche domicilio.

Il 28 dicembre 1943 viene arrestato con la moglie Ester Ass e i tre figli dalla Milizia Confinaria GNR a Craveggia per tentato espatrio clandestino. Molto probabilmente l’arresto viene eseguito dal famigerato “capitano” Paolo Violanti di Baveno, che era di presidio a Craveggia in quel periodo. Violanti era nato a Meina il 22.6.1904. Durante gli anni Trenta viveva a Baveno. Arriva a Craveggia il 23.4.1940 da Re (Valle Vigezzo). Fascista convinto, si era autopromosso “Capitano” dopo l’armistizio, integrando la milizia confinaria GNR “Monte Bianco”. È protagonista dei fatti di ottobre a Craveggia/Spruga facendo da guida al gruppo della Decima Mas e Kriegsmarine MEK80, comandato dal tenente di vascello Ettore Falangola. Dopo il conflitto la sua presenza è registrata a Usseglio (Torino). Viene processato per il suo coinvolgimento nella cattura di partigiani una prima volta a Novara il 22.11.1945. Amnistiato si trasferisce a Usseglio (Torino) dove viene poi rintracciato e ucciso da ignoti nel 1948.
Al momento dell’arresto della famiglia Hasson, la Milizia Confinaria GNR di Craveggia annota quanto segue: […] N° 2 passaporti per l’estero -2 block notes -4 carte di identità corrispondenti ai membri della famiglia – 2 libretti di raccolta francobolli- 1 libretto della Banca Popolare di Novara – n° 3 libretti assegni bancari – diverse carte annonarie – documenti vari – due portafogli […] – valori oro […] una matita con custodia – due valige piene di vestiario – un sacco alpino […]. Il valore complessivo trovato in possesso della famiglia è di Lire 4’423 più alcuni oggetti in oro relativamente poco in confronto ad altre famiglie ebree entrate in Svizzera. Non si dove siano finiti questi averi, probabilmente intascati dalla Milizia Confinaria GNR fascista (vedi anche il rapporto generale della Commissione per la ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato le acquisizioni dei beni di cittadini ebrei in Italia, comunemente chiamata “Commissione Anselmi”).
La famiglia Hasson viene portata al comando GNR di Santa Maria Maggiore, dove operava il capitano GNR Angelo Martinez. Anche lui probabilmente implicato nella cattura della famiglia Hasson, Angelo Martinez è un altra figura torbida e inquietante del fascismo nella Val Vigezzo nel periodo 1943-1945. Nato nel 1902 di origine sarda già attivo in Val d’Aosta, comandante del presidio di Santa Maria Maggiore, ufficiale della Milizia Confinaria GNR “Monte Bianco”. Mutilato e reduce dalla campagna d’Africa dove perse un braccio. In Val Vigezzo, fu aiutato dalla figlia, ausiliaria della RSI. Autore il 25.2.1945 insieme al Capitano Mario Nisi (GNR di Cannobio) della strage di Trarego, fu condannato a morte a Novara nel 1946 dalla Corte d’Assise del Popolo e poi amnistiato. Di lui si sono perse le tracce.
Tutta la famiglia Hasson fu detenuta nelle carceri di Domodossola poi trasferita a Novara il 29.1.1944 e in seguito consegnata ai tedeschi. La famiglia Hasson al completo lasciò Milano con lo stesso treno N.6 sul quale si trovavano Giulio Forti e Liliana Segre. Il treno – passando dall’Austia, Slovenia e Cecoslovacchia – raggiunse Auschwitz il 6.2.1944.
L’aspetto tragico di questa vicenda è che la famiglia venne comunque processata mentre era già stata portata ad Auschwitz. Per maggiori dettagli sul processo farsa agli Hasson si faccia riferimento all’eccellente ricostruzione di Paolo Bologna, Processo a una famiglia ebrea, “Almanacco ossolano 1998”, Novara 1997, pp. 50-53.

al campo di concentramento di Auschwitz. Fonte: Cdec Milano
Non è chiaro quando la famiglia venne quasi completamente sterminata, ma probabilmente già al momento dell’arrivo a Auschwitz. L’unico a salvarsi fu Gilberto Hasson, che nel 1942 era studente a Milano.