Abbiamo scritto nel passato di come i volontari ticinesi nelle Wehrmacht tedesca siano stati pochissimi. Ebbene recenti ricerche ci hanno permesso di ricomporre un tassello di questo difficile puzzle, trovando dopo quasi 80 anni, un nuovo “foreign-fighter” ticinese. Quanto segue è la breve storia di Luigi Faggio di Bellinzona, volontario della Wehrmacht durante l’operazione Barbarossa.
Luigi Faggio junior nasce a Bellinzona il 15.2.1915, figlio di Luigi Faggio senior, più comunumente, dato una carnagione abbastanza scura, conosciuto localmente con il soprannome Arabo. Luigi Faggio senior, era nato a Locamo nel 1872, aveva svolto dapprima la professione di cocchiere presso il Grand Hotel di Locarno. La famiglia dei Faggio era emigrata originalmente da Oneglia presso Imperia in Liguria.
Il Faggio senior, attorno al 1900 si stabilisce a Bellinzona, nella casa Bonzanigo in Vicolo Von Mentlen. Luigi grazie all’esperienza acquisita a Locarno, crea la società “Scudere F.L. Arabo” mettendo a disposizione della clientela bellinzonese: vetture pubbliche e private, equipaggi per viaggi a due o quattro cavalli, e ancora servizi speciali per battesimi e sposalizi. Sembra comunque essere un individuo poliedrico dato che si fa conoscere anche come cuoco, postiglione e appunto autista di taxi.
Si sposa con Erminia Migliorini di Vergeletto, che gli darà ben otto figli, di cui Elvezio il quale rileverà l’azienda al momento del decesso di Luigi senior. Ben presto Luigi senior realizza l’imminente declino delle carrozze, e l’avvento dell’automobile. Riesce abilmente a non farsi sorprendere da questo cambiamento, è già nel 1918 dopo aver ottenuto la patente come conducente di veicoli, acquista un primo veicolo “Torpedo” con una capienza per il trasporto di 4 persone.
Nonostante la situazione post-bellica il business del Faggio prospera. Improvvisamente nel 1927, Luigi Faggio muore, vittima apparentemente di un’infezione ad una mano causatagli dall’uso eccessivo delle briglie. Viene nominato suo successore il figlio primogenito Elvezio. Egli a 26 anni, si trova sulle spalle tutto il peso della numerosa famiglia e la responsabllllà della ditta, la quale operava insieme al “Torpedo” per il servizio taxi anche un autocarro “Itala” tipo “Albania” per il trasporto merci.
Elvezio Faggio nonostante la difficile situazione finanziaria attorno al 1929-1931 riesce a prosperare. Il fratello Luigi junior, nato appunto nel 1915, e rimasto senza padre, sembra avere semprè più problemi. Fa fatica a capirsi con Elvezio e viene anche messo rapidamente in disparte dall’intera famiglia. Elvezio Faggio si sposa nel frattempo con Filomena Moschini di Vergeletto.
Elvezio trasferisce il proprio commercio dapprima a Casa Noli in Piazza del Sole, e in seguito in Via Portone. Nel 1942, Elvezio Faggio si associa con Giacomo Krieger, anch’egli di Bellinzona. Entrambi erano già stati soci dal 1938 della Società Anonima Trasporti Automobili (SATA) di Bellinzona.
Questa particolare situazione porta Luigi junior ad avere sempre più problemi con la famiglia e in particolare con il fratello Elvezio. Significativa è la sua testimonianza rilasciata pochi anni dopo la guerra:
Nacqui in Bellinzona il 25.2.1915. Dopo la morte dei miei genitori, in mia famiglia non vi esistette più il vero accordo famigliare. Qualche anno più tardi fu scielta costringendoci ad ognuno una vita separata. La nostra famiglia contava di 4 sorelle e 4 fratelli. Il mio fratello maggiore (proprietario di Garage “ARABO” in Bellinzona) non mi diede mai lavoro ne aiuto, come pure da parte degli altri fratelli e sorelle.
Per dieci anni mi addattai a tutti i lavori, pure i più umili, ma, mai ebbi fortuna. Arrivai cosil, sempre nella mala vita all’età di 25 anni. In quell’età mi innamorai di una bravissima ragazza di nome Ada Sforza di Gorduno presso Bellinzona.
Avendone avuto l’intenzione di formar famiglia conducendo con ciò un’ altra vita di certo migliore, mi recai dal mio fratello Elvezio, in che spiegatogli la mia situazione ed intenzione, lo pregai di darmi lavoro per il mio avvenire. Ne ebbi la risposta negativa. Straziato dell’amore verso la mia amante e sconfortato della vita in cui ero costretto a condurre, disoccupato, senza casa e senza tetto, decisi di partire, il più possibile, dimenticando con ciò l’amante, i famigliari e la miseria.
Per compiere ciò non trovai altra via che quella di recarmi all’estero. Cieco d’amore e della disperazione, nel settembre 1941 varcai la frontiera svizzera- tedesca, nelle vicinanze di Neuhausen (cantone Schaffhausen); arrivato a Stoccarda fui impiegato quale fresatore presso “Gebr. Fränklin”. Otto mesi più tardi fui impiegato presso la ditta “Wolff & Müller” a Stoccarda, Urachstr. 35, quale campo-meccanico, in che fui trasferita per più di due anni in diversi punti nella Russia ed in Polonia. Nel 1943 per questioni di politica anti nazionalsocialista, fui arrestato e concannato a 9 mesi di carcere.
Nei terribili mesi di carcere a più riprese ricevetti carne umana quale rancio. Rilasciato, fui costretto a riprendere il mio lavoro presso la firma Wolff u. Müller di Stoccarda. Nel 1944 nella ritirata di Pologna, persi tutti i miei documenti personali, compreso il passaporto (?) ed il libretto di servizio, in che mi furono lasciati in Bellinzona. Nel mio soggiorno in Germania, non feci mai parte a nessun corpo militare ne a nessuna parte del partito nazionale-socialistsa. Prego con la presente di rivenire in possesso di un nuovo passaporto. Con tutta stima (firmato) Faggio Luigi.
La testimonianza di Luigi Faggio è interessante, soprattutto l’esperienza in Russia. Da un altro diario abbiamo potuto accertare che il Luigi Faggio junior era effettivamente in Russia, ma piuttosto come autista della Organizzazione Todt, inserito in una non meglia identificata unità della Wehrmacht. Da quanto è contenuto in questo diario, non sembra che assuma durante l’operazione Barbarossa un ruolo attivo nelle vicende belliche. Non vi è menzione della sua prigionia, tanto che non è possibile appurare la veridicità della sua testimonianza.
Luigi Faggio ritorna in Svizzera e si stabilisce vicino a Zurigo. Qui nel 1952 apre il garage “Touring Garage und Auto-Reparaturwerkstätte”, presso la Neue Winterthurerstrasse 87 a Wallissellen. Non avrà molta fortuna il Luigi, dato che già nell’estate del 1955 è costretto ad avviare la procedura di fallimento. Da quel momento si perdono le traccie di Luigi junior.
Il dopoguerra è invece un periodo prosperoso per il fratello Elvezio, tanto che nel 1959 Elvezio Faggio ottiene la concessione per il servizio urbano della città di Bellinzona. Un servizio gestito abilmente che permette alla ditta di prosperare. Purtropo tutto si ferma nel 1974 con il decesso di Elvezio. La consorte assume le redini della ditta, contemporaneamente il mandato per la gestione del servizio urbano viene messo in appalto. Nonostante la Faggio si sia associata con la Ferrovie Autolinee Regionali Ticinesi (FART) di Locarno, perde la licenza, la quale passa alle Poste.
A partire dagli anni 80 la famiglia Faggio si riconverte quindi al trasporto di privati e per agenzie di viaggio. Vengono fatti sotto il nome di “Faggio Viaggi” notevoli investimenti che portano a ben 6 veicoli pullman. Il nipote di Luigi Faggio, il titolare Giorgio Moschini, e il cognato Gianrodolfo Ostini ne assumo la direzione. È comunque un periodo economicamente difficile tanto che i locali occupati dalla Faggio-Viaggi in viale Portone, vengono disditi dal comune di Bellinzona alla fine del 1987.
Di tutto ciò rimane oggi come testimone del tempo il garage Arabo in Viale Portone 17. Non più garage, bensi sede del Circolo Cinema Bellinzona.