Bilancio del Percorso della Speranza nel 2024

Immagina di camminare lungo le rive del Lago Maggiore, dove l’acqua cristallina incontra le montagne. Mentre ammiri il paesaggio, puoi imbatterti in un segno del passato, una targa discreta che racconta una storia straordinaria. Un racconto di coraggio, solidarietà e speranza, ambientato in un periodo buio della nostra storia. È questo l’invito che il “Percorso della Speranza” rivolge a tutti noi. Un itinerario che, tra Ascona, Brissago, Cannobio e Verbania, ci conduce alla scoperta di luoghi carichi di memoria, dove l’eco di vite stravolte e di gesti eroici ancora risuona. Nato da un’idea di Nicoletta Mongini e Raphael Rues, e sostenuto da importanti istituzioni locali, questo progetto ci invita a riflettere sul nostro passato, a comprendere come le nostre comunità abbiano affrontato sfide immense e a riscoprire i valori che ci uniscono. Attraverso le storie di donne e uomini che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra, ma anche di chi ha offerto loro rifugio e protezione, il “Percorso della Speranza” ci ricorda che l’umanità, anche nei momenti più bui, è capace di grandi gesti di altruismo.

Un ponte tra passato e presente
Sulle rive del Lago Maggiore, tra Italia e Svizzera, si snoda un sentiero storico di 18 tappe che riporta alla luce un capitolo oscuro e al contempo luminoso della nostra recente storia. Il Percorso della Speranza, un progetto promosso dalla Fondazione Monte Verità e Insubrica Historica e sostenuto dai comuni di Ascona, Brissago, Cannobio, Verbania e dall’Ente Regionale per lo Sviluppo Locarnese e Vallemaggia, invita a ripercorrere le tracce di ebrei, disertori, partigiani e fuggiaschi che, tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, trovarono rifugio in Svizzera, scappando dalla guerrae soprattutto dalle persecuzioni nazi-fasciste nella vicina Italia.

Soldato fascista della RSI, probabilmente Aviazione Nazionale Repubblicana (ANR) di presidio al valico doganle di Piaggo Valmara – Brissago Madonna di Ponte. Fonte: Nino Arena

Un’eredità di solidarietà
Il periodo 1943-1945 fu un periodo di profonda sofferenza e divisione per la penisola Italiana. Tuttavia, in questo contesto bellico drammatico, emerse con forza la solidarietà tra le popolazioni dei due paesi confinanti. La Svizzera, e in particolare il Locarnese con il suo territorio montuoso e la sua tradizione di neutralità, divenne un rifugio per migliaia di persone in fuga dalla vicina Italia. La fratellanza e l’accoglienza
che caratterizzarono quei rapporti rappresentano un patrimonio inestimabile, un esempio di umanità che continua a risuonare nel presente. Vi furono due crisi umanitarie, la prima nel settembre 1943 con l’afflusso di almeno 10’000 fuggiaschi dall’occupazione tedesca del Nord Italia, e una seconda crisi, nell’ottobre 1944
quando forze tedesche e fasciste occuparono con la forza il territorio della Zona Libera Ossola, più comunemente conosciuto come “Repubblica Partigiana dell’Ossola”. Furono circa 10’000 civili, bambini e partigiani che riuscirono a trovare rifugio e accoglienza nella vicina Svizzera.

Casa Serodine ad Ascona, l’edificio più vecchio del borgo, eretto probabilmente nel 1500. Qui vi aveva sede il negozio d’antiquariato di Wladimir Rosenbaum durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Fonte: Insubrica Historica

Un percorso che riunisce luoghi che parlano
Il progetto, voluto e curato da Nicoletta Mongini e Raphael Rues, si basa sull’idea che i luoghi siano custodi di una memoria viva. Attraverso 18 targhe metalliche di colore ottone, dotate di QR code, disseminate nei comuni di Ascona, Brissago, Cannobio e Verbania, è possibile accedere tramite il sito web
www.percorsodellasperanza.org a una narrazione dettagliata e coinvolgente, che ripercorre le vicende di chi cercò salvezza in queste terre.

Vista di Cannobio venendo da Sud. All’altezza del promontorio vi è la località Punta Amore. Presso la villa di Vietti vi era il presidio della GNR Milizia Confinaria Monte Bianco. Una parte dei militi fascisti – circa 4 persone – vennero fucilati presso il cimitero di Cannobio.

Storie di vita
Le storie che emergono da questo percorso sono intense e toccanti. Figure come Lilly Volkart, Wladimir Rosenbaum, Silvio e Claudio Baccalà e Vincenzo Martinetti diventano i volti di una generazione che ha vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra e la speranza della rinascita. Eventi tragici, come l’eccidio di Fondotoce, si intrecciano con episodi di coraggio e altruismo, offrendo un quadro completo e multiforme di un periodo storico complesso. Vengono commemorati anche eccidi e respingimenti, come quello della famiglia Gruenberger alla frontiera di Brissago, la quale venne poi sterminata nel campo di concentramento di Auschwitz.

Sei cittadini di Cannobio, catturati durante la rappresaglia del capitano SS Hans Clemens il 27 agosto 1944, e deceduti in Austria poco prima della fine del conflitto, nell’aprile 1945. Fonte: Insubrica Historica

Un’eredità per il futuro
Il Percorso della Speranza non è solo un omaggio al passato, ma anche un invito a riflettere sul presente e sul futuro. In un’epoca mondiale caratterizzata da nuove sfide e da crescenti tensioni, le storie di accoglienza e solidarietà narrate da questo progetto assumono un significato ancora più profondo. La narrazione è curata dal punto di vista storico dà spazio alla complessività della problematica riguardante la Svizzera, in particolare il Locarnese, come terra di asilo.

Perché visitare il Percorso della Speranza?
Per conoscere la storia: Scoprire un capitolo poco noto della storia locale. Per riflettere: Meditare sul valore della solidarietà, dell’accoglienza e della tolleranza. Per riscoprire il territorio: Esplorare luoghi carichi di storia e di significato. Per trasmettere un messaggio: Contribuire a mantenere viva la memoria e a sensibilizzare le nuove generazioni.

Vista notturna e invernale del borgo di Ascona, luogo privilegiato da diversi protagonisti del Percorso della Speranza. Fonte: Insubrica Historica

Un impegno collettivo in evoluzione
Il Percorso della Speranza è il frutto di un impegno collettivo, reso possibile grazie al sostegno di numerose istituzioni e associazioni, tra cui i quattro comuni di Verbania, Cannobio, Brissago e Ascona e l’Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e Valle Maggia che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione
del progetto. Il lavoro è stato concepito per dimostrare che la memoria storica è un bene comune e che la collaborazione tra diversi attori può portare a risultati significativi. È anche un progetto in evoluzione, che dopo la sua concezione nell’autunno 2023 è pensato per continuare a essere incrementato.

Conclusione
Il Percorso della Speranza va oltre il classico e semplice itinerario turistico. È un viaggio nel cuore dell’umanità, un invito a non dimenticare le sofferenze del passato e a costruire un futuro più giusto e solidale.

Persone di contatto e co-responsabili:

Related