Giovedi 25 aprile 2024 alle 11h30 Raphael Rues di Insubrica Historica terrà a Verbania presso il Monumento ai Caduti (Lungolago Intra) un’orazione ufficiale per la commemorazione ufficiale del 25 aprile.

Ogni anno, in questa data, l’Italia esplode in una celebrazione nota come Festa della Liberazione: un vibrante arazzo intessuto di orgoglio nazionale e solenne ricordo. Questo giorno segna per l’Italia la fine dell’occupazione nazifascista iniziata l’8 settembre 1943 e protrattasi per venti lunghi mesi fino appunto il 25 aprile 1945. Una vittoria duramente conquistata da un valoroso quanto eterogeneo movimento di opposizione armata noto come Resistenza.

Quella della Resistenza in Ossola e Verbano è una storia di sfida contro molteplici avversità. Dopo la deposizione di Mussolini nel luglio 1943, un gruppo composito fra italiani e stranieri – studenti, operai, casalinghe, soldati italiani ed ex-prigionieri alleati – si sollevò dall’ 8 settembre 1943 contro gli occupanti tedeschi e i loro collaboratori italiani. Armati essenzialmente di coraggio e desiderio di libertà, condussero un’aspra guerriglia, interrompendo le linee di rifornimento naziste, conducendo missioni di sabotaggio, mettendo in salvo migliaia di rifugiati ebrei verso la Svizzera e fornendo informazioni alle forze alleate.

Tra gli aspetti più considerevoli della Resistenza in Ossola e Verbano vi è l’enorme numero di giovani che
presero le armi. Molti, appena adolescenti, erano spinti da immenso amore per la patria e profondo rifiuto
dell’ideologia fascista. Uomini generosi, provenienti anche dal Milanese, dal Pavese e dalla Pianura,
sacrificarono la loro istruzione, la sicurezza e spesso la vita per una promessa: quella di un’Italia libera e
democratica.

Lottarono non solo per la liberazione del territorio, ma soprattutto per l’anima stessa dell’Italia. Il governo
fascista, sin dagli albori del 1920, aveva fatto sprofondare la nazione nell’oscurità, reprimendo il dissenso e
favorendo la violenza. La Resistenza cercò di ricostruire l’Italia sui fondamenti della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia. Non si lottava per concetti astratti, ma per necessità a cui molti giovani dedicarono la vita.

Nel 2024, mentre commemoriamo nuovamente la Festa della Liberazione, è fondamentale preservare i
valori e gli ideali che motivarono la Resistenza. I sacrifici compiuti non devono o dovranno essere
dimenticati. La loro lotta per la libertà ci ricorda costantemente l’importanza dell’impegno civico; del
dovere di manifestare contro le ingiustizie e di difendere i valori democratici da ogni minaccia.

In un mondo in cui le tendenze autoritarie stanno riemergendo, le lezioni della Resistenza risuonano con
rinnovata urgenza. Ci ricordano quanto la libertà non sia un dato di fatto, ma qualcosa che vada coltivato e per cui si debba lottare. Dobbiamo rimanere vigili contro l’erosione dei principi democratici e difendere gli stessi valori che hanno ispirato i giovani attori della Resistenza.

Quello della Liberazione non è solo un giorno di festa, ma è una chiamata all’azione. È un appello a
ricordare i sacrifici compiuti per la nostra libertà, a onorare i principi della Resistenza e a impegnarci per
costruire una società più giusta ed equa. Mantenendo viva la fiamma della Resistenza ci assicuriamo che gli ideali, per cui tanti si sono sacrificati, continuino a segnare il nostro cammino verso un futuro più
luminoso.