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Iragna, porte aperte al bunker militare di Mairano – Sabato 11 ottobre 2025

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Un’occasione unica per scoprire la storia della difesa alpina svizzera.  Sabato 11 ottobre 2025 rappresenta una rara opportunità per gli appassionati di storia militare, gli amanti del patrimonio culturale ticinese e i semplici curiosi: dalle 11:00 alle 16:00, il bunker militare di Mairano, situato a Iragna in Valle Leventina, aprirà eccezionalmente le sue porte al pubblico. L’iniziativa, promossa dalla Società ticinese di artiglieria, permetterà ai visitatori di immergersi in un capitolo fondamentale della storia difensiva svizzera, esplorando un’opera fortificata che testimonia la strategia militare adottata dal Paese durante uno dei periodi più turbolenti del ventesimo secolo.

Un tuffo nella storia: l’opera fortificata A8154
Il bunker di Mairano, conosciuto con il nome in codice A8154, affonda le sue radici negli anni 1940, un’epoca in cui la Svizzera si trovava circondata dalle potenze dell’Asse e doveva garantire la propria neutralità attraverso un sistema difensivo credibile e efficace. Questa opera fortificata aveva un ruolo strategico cruciale: chiudere l’accesso alle Alpi da nord di Bellinzona, rappresentando uno degli elementi chiave della celebre Linea Lona.

Armato con un obice da 10,5 centimetri, il bunker operava nel contesto della difesa del fronte Sud, un sistema articolato e complesso che comprendeva ben 23 fortini, tra opere di fanteria e di artiglieria. A completare il dispositivo difensivo contribuiva uno sbarramento anticarro a forma di “V”, ancora oggi parzialmente visibile in alcuni punti del territorio, testimonianza concreta dell’ingegneria militare dell’epoca.

Il sistema non si limitava al solo bunker di Mairano: lungo la trasversale Mairano-Mondascia si sviluppava infatti una linea di opere di artiglieria che garantiva una copertura a 360 gradi del territorio. L’intera struttura difensiva venne ulteriormente potenziata nel dopoguerra, quando la Guerra Fredda impose alla Svizzera di mantenere alta la guardia e aggiornare le proprie capacità difensive.

La situazione antecedente alla creazione della Linea Lona, fotografia del 1931. Fonte: Archivio ETHZ Pics.

La Linea Lona: baluardo della neutralità svizzera
Per comprendere appieno l’importanza del bunker di Mairano, è necessario inquadrarlo nel contesto più ampio della Linea Fortificata Lona, uno dei capisaldi della strategia difensiva elvetica nel Canton Ticino. Il nome stesso, Lona, deriva dall’acronimo formato dai villaggi di Lodrino e Osogna, tra i quali si snodava questo complesso sistema difensivo nella zona Riviera della Valle Leventina.

La scelta della posizione non fu casuale: in quel punto, la valle si restringe notevolmente, con una larghezza di appena 1300 metri tra le pareti rocciose. Questa conformazione naturale rendeva lo sbarramento particolarmente efficace, permettendo di massimizzare le capacità difensive con un numero relativamente contenuto di opere fortificate.

Particolare delle unità elvetiche schierate a difesa della Linea Lona nel 1943. Fonte: Insubrica Historica

La Linea Lona rappresentava uno sbarramento di fondovalle misto, progettato per bloccare qualsiasi avanzata militare proveniente da Sud e diretta verso i passi alpini cruciali del San Gottardo e del Lucomagno. Il sistema comprendeva la linea anticarro sul fondovalle – i famosi “”tobleroni” in cemento armato – numerosi fortini di fanteria e d’artiglieria, alcuni in cemento armato, altri scavati direttamente nella roccia, oltre a opere di supporto, ricoveri per la truppa e sistemi di minamento di strade e ferrovie.

Un contesto storico drammatico
La costruzione della Linea Lona fu pianificata nel 1938, in un clima internazionale sempre più teso, e i lavori iniziarono nel 1939, poco prima della mobilitazione generale. La maggior parte delle opere fu completata nelv1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, quando la Svizzera si trovava completamente circondata dalle potenze dell’Asse.

Meccanismo di culatta di un obice presente al Forte di Mairano. Sono visibili i volantini di puntamento, il sistema di rinculo e parte dell’affusto. Fonte: Società Ticinese di Artiglieria.

La ragione principale di queste imponenti fortificazioni era duplice: da un lato, proteggere il Ridotto Nazionale – il cuore alpino della difesa svizzera – rallentando o fermando eventuali invasioni dal Sud; dall’altro, rispondere concretamente alle mire territoriali manifestate in quegli anni dal governo fascista di Benito Mussolini, che in diverse occasioni aveva rivendicato il Canton Ticino come terra irridente parte del “confine naturale” alpino dell’Italia.

La Linea Lona serviva quindi a difendere l’asse di penetrazione più vulnerabile verso il San Gottardo, rappresentando una delle principali linee di difesa avanzate per proteggere l’integrità territoriale del Paese.

Un patrimonio da preservare e valorizzare
Il lavoro di ristrutturazione e riattivazione svolto dalla Società ticinese di artiglieria rappresenta un esempio importante di come il patrimonio storico-militare possa essere preservato e valorizzato. Il bunker di Mairano si trova lungo la Via della Pietra, un itinerario che unisce l’interesse turistico a quello storico e naturalistico, permettendo ai visitatori di coniugare la scoperta della storia con l’esplorazione del territorio.

La giornata di porte aperte dell’11 ottobre offre l’opportunità di visitare questi spazi normalmente inaccessibili, comprendendo dal vivo le condizioni in cui operavano i soldati svizzeri e apprezzando l’ingegneria militare dell’epoca. L’ingresso è a offerta libera, rendendo l’evento accessibile a tutti.

Informazioni pratiche
Per partecipare alla giornata è necessario iscriversi preventivamente, contattando il numero 079 641 75 09 (Giorgio Piona) oppure scrivendo all’indirizzo email art.fort9 @ gmail.com. L’iniziativa rappresenta un’occasione unica per riscoprire un pezzo importante della storia ticinese e svizzera, comprendere le sfide che il Paese ha dovuto affrontare nel secolo scorso e apprezzare il lavoro di conservazione che permette a questi testimoni silenziosi della storia di continuare a raccontare il loro importante messaggio alle generazioni future.

Dettagli su come raggiungere il Bunker Mairano, vi aspettiamo numerosi.

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