Nel settembre 2025, il PalaCinema di Locarno ospiterà un evento di rilevanza accademica, storica e culturale: un convegno interdisciplinare dedicato alla pace, organizzato in occasione del centenario degli Accordi di Locarno (1925-2025). Questo appuntamento, previsto per il 12 e 13 settembre, rappresenta un’occasione unica per riflettere sul significato della pace attraverso le lenti della storia, del diritto, della narrazione, delle immagini e anche della didattica.
Gli Accordi di Locarno del 1925 costituirono un momento cruciale nella storia europea del dopoguerra, quando le nazioni – grazie all’importante contributo dell’allora sindaco Giovan Battista Rusca – tentarono di costruire un ordine pacifico dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale. La scelta di commemorare questo anniversario proprio a Locarno non è casuale: la città ticinese divenne simbolo di speranza e riconciliazione perlomeno fino all’avvento del nazismo in Germania, un luogo dove la diplomazia prevalse sulle tensioni che avevano lacerato il continente.

Il convegno, curato dai professori Thomas Geiser e Michele Mainardi insieme a Elena DelCarlo, si articola in due giornate dense di interventi che spaziano dalla prospettiva storica all’attualità geopolitica. L’apertura del Professor Jakob Tanner esplorerà proprio il percorso che condusse dalla Prima Guerra Mondiale agli Accordi di Locarno, offrendo una riflessione sulle prospettive di pace negli anni Venti del Novecento.
Particolarmente significativa è la dimensione interdisciplinare dell’evento. Le professoresse Gloria Gaggioli e Maya Hertig Randall dell’Università di Ginevra affronteranno il nesso tra pace, democrazia e diritto internazionale, mentre Marco Poloni del CISA proporrà una visione artistica con “Peace, As Seen From the Sea”. La prima giornata culminerà con un dibattito moderato dal Professor Geiser sul tema “Pace: fra storia e attualità”, seguito dal vernissage di due installazioni che esplorano l’attivismo pacifista nel ventesimo e ventunesimo secolo.

La seconda giornata approfondirà il ruolo cruciale dei media e della comunicazione nella costruzione della pace. Martina Fehr e Reto Ceschi esamineranno come il giornalismo possa fungere da “costruttore di pace” e l’impatto delle immagini nei conflitti contemporanei. L’intervento dell’Ambasciatore Tim Enderlin sulla politica di pace svizzera in tempi di sconvolgimenti geopolitici promette di collegare la dimensione storica con le sfide attuali.
Un aspetto innovativo del convegno è l’attenzione alla dimensione di genere nell’educazione alla pace, tema che sarà affrontato dalla Dottoressa Gal Harmat di swisspeace. Questo approccio contemporaneo dimostra come la riflessione sulla pace debba evolversi per rispondere alle complessità del ventunesimo secolo.
L’evento non si limita alla dimensione accademica ma include installazioni artistiche e momenti di dibattito pubblico, sottolineando come la pace sia un tema che richiede il coinvolgimento di tutta la società civile. In un’epoca segnata da nuovi conflitti e tensioni internazionali, commemorare il centenario di Locarno diventa un’occasione per interrogarsi sul futuro della pace e sugli strumenti necessari per costruirla e mantenerla.
Questo convegno rappresenta quindi non solo un omaggio storico, ma un laboratorio di idee per il futuro, dove la memoria del passato si intreccia con le sfide del presente per immaginare nuove vie verso la pace duratura.