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Dino Grandi: il “terminator” di Benito Mussolini a Locarno

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Uno degli aspetti più interessanti della storia recente del Locarnese, è la cosidetta Conferenza di Pace di Locarno, organizzata durante l’ottobre 1925. Tra le varie personalità che vi partecipano, vedi nostro precedente articolo sulla visita di Benito Mussolini, vi è anche la figura di Dino Grandi. Il Grandi sarà poi strumentale per la caduta di Mussolini il 25 luglio 1943.

Su iniziativa del sindaco Giovan Battista Rusca, dal 5 al 16 ottobre 1925 e presso l’odierno Palazzo della Pretura progettato dall’architetto Ferdinando Bernasconi senior nel 1908, si tiene a Locarno la Conferenza di Pace che, oltre a portare alla firma di sette accordi giuridici, vede anche la partecipazione di 400 persone fra diplomatici e giornalisti.

Secondo da sinistra, Giovan-Battista Rusca, sindaco di Locarno durante la fase terminale della Conferenza di Pace di Locarno. Al suo fianco Benito Mussolini.

I loro pernottamenti nei vari alberghi del Locarnese contribuiscono direttamente al rilancio dell’industria turistica nella regione, permettendo un riconoscimento internazionale e inserendo Locarno a pieno titolo nelle principali stazioni turistiche elvetiche di Europa. Molteplici furono le personalità politiche presenti a Locarno, tra cui in particolare Benito Mussolini. Arrivato da Stresa passando da Cannobio il 15 ottobre, giusto in tempo per assistere alla ratifica dei vari trattati della Conferenza, rimane in città solo fino all’indomani.

L’arrivo di Benito Mussolini (al centro della fotografia) al porto di Locarno in occasione della Conferenza di Pace di Locarno. Fonte: Museo Castello Visconteo Locarno

Come però Ruggero Moscati osserva, Mussolini concorre con il patto di Locarno a garantire molto “a malavoglia” la frontiera sul Reno, senza che vi sia invece un contropartita per la frontiera italiana del Brennero. Quella di Mussolini a Locarno è dunque un’effimera presenza, non priva di problemi, tanto che una sua conferenza stampa la mattina del 16 ottobre presso il Grand Hotel di Muralto è boicottata dai giornalisti esteri, in protesta all’uccisione di Giacomo Matteotti.

Il maestoso parco botanico del Grand Hotel di Locarno-Muralto

Mussolini soggiorna a Locarno-Muralto presso Villa Farinelli, non distante dalla odierna stazione ferroviaria e dal Grand Hotel. I Farinelli sono una ricca famiglia originaria di Verbania, stabilitasi nella regione in seguito alla devastante alluvione del 1868; abili commercianti di granaglie, costruiscono depositi in prossimità della stazione ferroviaria. I Farinelli diventano ben presto anche una nota famiglia fascista locarnese, che contribuisce sostanzialmente alle prime fasi del fascismo locale.

Villa Farinelli a Locarno in prossimità della stazione ferroviaria

Dettaglio significativo: alla Conferenza di Locarno è presente anche Dino Grandi, allora giovane violento fascista di Bologna e sotto-segretario al Ministero degli Esteri. Dino Grandi soggiorna, come tutta la delegazione italiana presso il Grand Hotel di Locarno.

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Abbiamo già avuto modo nel passato di scrivere su questo importante capitolo della guerra civile in Italia, in particolare con questi due contributi: 8 settembre 1943 e Benito Mussolini pilota nei cieli…

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Grazie a Dino Grandi viene politicamente catupultato anche Piero Parini (Milano 13.11.1894 – Atene 23.8.1998). Militare, politico e prefetto fascista, podestà (sindaco) di Milano dal 1943 al 1944. Dopo l’esperienza di pilota nella Prima Guerra Mondiale, intraprende una carriera diplomatica, aiutato proprio da Dino Grandi. Dal 1929 nominato Segretario generali dei Fasci all’estero, e nel 1930 Direttore generale degli Italiani all’estero e scuole. Sotto la sua direzione vengono erette le colonie estive fasciste di Cattolica e Tirrenia. Diventa durante la RSI podestà di Milano, carica che lascia in protesta alla rappresaglia fascista di Piazzale Loreto. Dal 1919 aveva sposato Rosetta Colombi, co-redattrice della pubblicazione mensile Adula.

Mensile irrendentista, dal 1920 addirittura fascista Adula. Redatto da Teresa Bontempi e Rosetta Colombi, moglie di Piero Parini.

Poco meno di vent’anni dopo, il 25 luglio 1943, sarà lo stesso Grandi a far passare durante la riunione del Gran consiglio del fascismo, il cosiddetto Ordine del giorno “Grandi”, portando all’esautorazione di Benito Mussolini dal ruolo di capo del Governo. Dino Grandi viene in seguito condannato a morte in contumacia da un tribunale della RSI, mentre si trova in esilio in Portogallo.

Confine di Sangue - I fatti dei Bagni di Craveggia 18-19 ottobre 1944

Edizione in italiano. Di Raphael Rues (Curatore e Autore). Vasco Gamboni, Alexander Grass, Nicola Guerini e Fiorenzo Rossinelli (Autori). CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2025.
ISBN: 978-88-3196-902-4 – Editore: Insubrica Historica Minusio

Più Informazioni

Con il Trattato di Locarno la Germania ambisce a diminuire l’impatto dei risarcimenti sulla propria economia. Vi sono anche obiettivi geopolitici, come porre fine all’occupazione straniera del territorio tedesco e garantire una pace permanente. Per quanto vi siano concessioni nei confronti dell’occidente, la Germania ottiene la ridefinizione del confine con la Polonia, come pure che Danzica, parte dell’Alta Slesia e il Corridoio polacco ripassassero sotto il proprio controllo. La Germania accetta inoltre di entrare nella Società delle Nazioni dal 1926. Lo “spirito di Locarno” favorisce un periodo effimero di maggiore sicurezza collettiva in Europa sotto l’egida della Società delle Nazioni. Gli accordi di Locarno, firmati a Londra il 1.12.1925, verranno poi denunciati dalla Germania nel 1936, contestualmente all’occupazione militare della zona renana. Per la loro collaborazione in favore degli accordi di Locarno, il ministro degli Esteri Tedesco Gustav Stresemann e il ministro degli Esteri francese Aristide Briand ricevono poi il premio Nobel per la pace nel 1926. Grazie a Stresemann la Repubblica di Weimar esce infine dall’isolamento e si integra nel sistema internazionale degli Stati, effettuando anche una riconciliazione con la Francia.

Manifesto elettorale di propaganda contro il Trattato di Locarno sul Reno firmato da Stresemann. Fonte: Insubrica Historica

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