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In viaggio per Sciangai (Alpe Steppio) alla riscoperta del giovane partigiano Cucciolo

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Domenica 3 agosto 2025, le guide di “Libri in cammino” hanno accompagnato una ventina di persone alla scoperta dell’Alpe Steppio. L’escursione si è rivelata una piacevole immersione nella natura, un modo per recuperare gli aspetti culturali locali e in particolare per mettersi sulle tracce dei partigiani, che quei sentieri percorsero in lungo e in largo durante il tragico periodo della resistenza. Vi riportiamo in questo contributo il racconto della giornata, scritto dall’autore Andrea Pisano (voluntasnone@gmail.com)

Ogni luogo che visitiamo porta con sé diverse dimensioni. Possiamo soffermarci su ciò che attrae i nostri occhi, su quello che sentono le nostre orecchie, oppure concentrarci sulle misteriose vibrazioni che l’aria calda dell’estate deposita sulla nostra pelle quando ci muoviamo in natura. Ogni ambiente ha anche un’altra straordinaria dimensione che, quando siamo in compagnia di persone giuste, a volte possiamo sperimentare: l’importanza della sua storia. Ovvero come un luogo ha avuto origine, in che modo si è modificato, e come le vicende umane, di chi in quel luogo ha vissuto, si siano intrecciate con esso.

Confine di Sangue - I fatti dei Bagni di Craveggia 18-19 ottobre 1944

Edizione in italiano. Di Raphael Rues (Curatore e Autore). Vasco Gamboni, Alexander Grass, Nicola Guerini e Fiorenzo Rossinelli (Autori). CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2025.
ISBN: 978-88-3196-902-4 – Editore: Insubrica Historica Minusio

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Il progetto “Libri in cammino” − in sinergia col Parco Letterario “Nino Chiovini”, il Parco Nazionale della Val Grande e l’Associazione Casa della Resistenza di Fondotoce − ha come intento quello di far riscoprire in modalità più approfondita, al maggior numero di lettori-escursionisti, la storia delle nostre vallate. In quest’ottica, domenica 3 agosto 2025, “Libri in cammino” ha organizzato una camminata tra cultura, storia e natura di un lembo di terra della Valle Intrasca nei pressi di un alpeggio, sconosciuto ai più, tradizionalmente legato alla difficile vita montana della popolazione locale e dopo l’8 settembre ’43 inesorabilmente saldatosi agli avvenimenti più importanti della lotta al nazifascismo. L’Alpe Steppio − in Comune di Intragna a una manciata di chilometri da Verbania − con i suoi 987 metri di altitudine è stato il luogo dove, in quel fatidico autunno, un gruppo di giovani renitenti alla leva o volontari, hanno dato vita alla formazione partigiana autonoma “Cesare Battisti”, guidata dal famoso comandante Arca (Armando Calzavara). Tra i primi ad accorrervi vi è il giovanissimo Ubaldo Cavallasca, conosciuto come Cucciolo, la cui storia ho potuto recentemente pubblicare sulla rivista Verbanus 45, edita dalla Società dei Verbanisti.

Tracciato del percorso Intragna-Steppio-Gabbio-Intragna.
Momento iniziale dell’escursione.

Dopo un momento di raccoglimento presso il cimitero di Intragna, luogo di sepoltura del medico partigiano triestino Fulvio Ziliotto e dei suoi genitori (vicenda in corso di approfondimento da parte del ricercatore Fabio Copiatti), il percorso si è snodato tra gli stretti vicoli che si addentrano nel paese. Oltrepassati la cappella delle “fisiche” (Capelin Brughere) e alcuni lavatoi, nella frazione di Cambiesso si è imboccato il sentiero per Steppio. Il piacevole percorso completamente immerso in un bosco di faggi e castagni secolari, prosegue in salita per poco meno di un’ora sfiorando i resti di antichi terrazzamenti, a memoria di una pratica agricola di sostentamento ormai persa. Superate alcune grosse pietre incise nell’Ottocento e dopo aver attraversato un piccolo affluente del torrente Nivia, il sentiero si impenna per qualche minuto fino a raggiungere l’alpe.

Sulla tomba di Fulvio Ziliotto cimitero Intragna.
Incisioni ottocentesche lungo il sentiero.

L’arrivo a Steppio ci mostra un piccolo abitato rurale disposto su un terreno scosceso e in parte ben soleggiato. Una ventina sono le baite ormai diroccate, molte delle quali ricoperte dal fitto del bosco, solo tre o quattro sono ancora oggi utilizzate, forse perché godono di uno stupendo scorcio sulla vallata sottostante e sul lago Maggiore.

Letture all’alpe Steppio.

Adagiati sul pratone tra le baite, abbiamo potuto viaggiare nel tempo, tornare alla Sciangai dell’ottobre ‘43 – aprile ‘44 (questo era il nome in codice utilizzato dai partigiani per individuare Steppio). Stralci dei racconti di Mario Manzoni e di Nino Chiovini ci hanno fatto rivivere la vita di quei giorni, conoscere l’organizzazione della formazione, le modalità di accoglienza dei nuovi patrioti e la determinazione di Cucciolo nel partecipare alla causa partigiana. Oltre ai compiti di corvée − che grazie al supporto della popolazione locale servivano a recuperare cibo, acqua e legna − i giovani di Steppio organizzavano azioni notturne di disarmo al piano (in particolare nell’abitato di Intra) per recuperare armi, vestiti e scarponi, sottraendoli ai militi fascisti. Indumenti necessari in modo particolare ai soldati alleati scappati dai campi di prigionia italiani. I fuggitivi, attraverso l’Ufficio di Assistenza ai Prigionieri Alleati del CVL, intraprendevano il loro difficile e pericoloso trasferimento verso la neutrale Svizzera. Col coordinamento dell’Ing. Bacciagaluppi, questa potente rete di supporto umanitario senza precedenti aveva, nel centro aiuti di Intragna (Steppio) uno degli snodi principali di questi viaggi verso la speranza. Una ventina di partigiani, coadiuvati dal parroco di Intragna Don Angelo Fossati, da persone della zona (tra questi alcuni barcaioli) si adoperarono come guide per accompagnare a Sciangai, prelevandoli al piano presso le stazioni ferroviarie di Caldè, Laveno, Fondotoce e Mergozzo.

Ubaldo Cavallasca, partigiano “Cucciolo”.
Inverno 1943-1944. Primo nucleo della Banda Cesare Battisti a Steppio. Al centro della scala si riconosce Ubaldo.

Gran camminatore e con un carattere determinato, Ubaldo Cavallasca è annoverato tra i partigiani più attivi in questo servizio di assistenza, espletato con il ruolo di guida di frontiera e realizzando dieci viaggi dal piano a Steppio e da qui al confine svizzero sul monte Limidario. Un percorso che prevedeva circa 20 ore di marcia alla guida di gruppi soldati alleati (ai quali si aggiungevano anche alcuni fuggitivi di origine ebraica) debilitati dalla prigionia e mal equipaggiati. Tra l’ottobre ’43 e il marzo ’45 questo particolare e fondamentale servizio della Cesare Battisti, permise a circa 250 persone tra uomini e donne, di raggiungere la salvezza. È proprio nel periodo vissuto a Sciangai che il giovanissimo Ubaldo, di corporatura assai minuta, rivela un fisico agile, veloce e particolarmente resistente sul campo; viene perciò soprannominato Cucciolo. Ma il ragazzo mette in luce anche una grande dose di coraggio e una volontà ferrea.

In primo piano masso con incisioni a Steppio (foto tratta da www.in-valgrande.it).
Particolare delle croci e coppelle all’alpe Steppio.

Dopo la ricerca di alcune incisioni su un masso posto lungo il pendio dell’alpeggio (due croci e due coppelle purtroppo non databili), il gruppo ha imboccato il sentiero dell’Alpe Gabbio per rivivere idealmente la discesa di Cucciolo dal comando della Cesare Battisti verso valle. Nella primavera del 1944, infatti, il giovane partigiano viene incaricato di mantenere i contatti tra il CLN di Verbania e la formazione di Arca, ricoprendo così il ruolo di “portaordini”. Il sentiero, percorso attraverso uno splendido sottobosco, oggi via principale per i pochi abitanti di Steppio, ha condotto il gruppo anche alla visione di diverse cappelle votive in stato di semi-abbandono. Ritornati a Cambiesso gli escursionisti hanno potuto ammirare la cappella raffigurante l’apparizione della Vergine al Santuario di Caravaggio (Capelin Sciurin). Il tour si è concluso, dopo aver superato il grandioso ex Asilo Infantile e l’imponente chiesa di San Giacomo, raggiungendo l’antico circolo già sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso.

In partenza da Steppio, direzione alpe Gabbio.

Il percorso si presenta come una escursione ad anello di circa 5 km, alla portata dei più, purché in grado di superare un dislivello positivo di circa 500 metri. Nel tragitto ho avuto la possibilità di esporre alcuni aspetti salienti della vita di Cucciolo, che perderà la vita con sei giovani compagni il 16 giugno 1944 all’Alpe Fornà, ai piedi del Monte Zeda, durante le fasi del rastrellamento nazifascista. L’affetto nei confronti di Ubaldo ha portato alcuni compagni di lotta a indicarlo come una delle più belle figure di combattente per la libertà della nostra zona. Seppure il trascorrere degli anni, e i nuovi mutamenti sociali, tendono di fatto ad affievolire i trascorsi di quel fondamentale periodo storico italiano, fautore della nostra libera Costituzione, non bisogna demordere ma altresì operare, affinché si faccia costante memoria alla luce di un’approfondita ricerca storica. Pertanto iniziative come “Libri in cammino” devono essere promosse e tenacemente incentivate.

La giornata del 3 agosto 2025 ha acquisito una notevole importanza culturale anche grazie agli interventi di Chiara Besana e Tiziano Maioli (Guide Escursionistiche Ufficiali del Parco Nazionale della Val Grande) e di Chiara Uberti (responsabile del Parco letterario “Nino Chiovini” e della Casa della Resistenza).

I partecipanti all’escursione all’alpe Steppio.

Per ulteriori approfondimenti:

Un paltò fuori stagione. Settembre 1944 – Maggio 1945

Edizione in italiano. Di Carlo Bava (Autore), Raphael Rues (Curatore).
CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2024.

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