L’11 ottobre 2024, ai microfoni di RSI Alphaville, lo storico Raphael Rues ha presentato in un’approfondita intervista radiofonica il progetto “Percorso della Speranza”, un’iniziativa che ridà voce a una delle pagine più intense della storia insubrica: il salvataggio di migliaia di ebrei, partigiani e fuggiaschi tra il 1943 e il 1945.
La memoria di resistenti e profughi sul lago Verbano: ad essi è dedicato “Il percorso della speranza”, che compie un anno e di cui si parla al Monte Verità con lo storico Raphael Rues, che ci ha raccontato la ricerca in corso su questo tema.
Intervista Radio RSI Programma Alphaville – La memoria in viaggio
Un progetto che unisce memoria e territorio
Durante l’intervista, Rues, fondatore di Insubrica Historica e co-curatore del progetto insieme a Nicoletta Mongini della Fondazione Monte Verità, ha spiegato come l’iniziativa sia nata dalla consapevolezza che i testimoni diretti di quegli anni stanno scomparendo. “I luoghi diventano i custodi privilegiati della memoria”, ha sottolineato Rues durante la trasmissione. “Quando cammini lungo i sentieri che hanno percorso i fuggiaschi, quando ti fermi davanti a una casa che ha ospitato rifugiati, la storia diventa tangibile, quasi palpabile”.
Il progetto, sostenuto dall’Ente Regionale per lo Sviluppo Locarnese e Vallemaggia e dai comuni di Ascona, Brissago, Cannobio e Verbania, si articola attraverso 17 targhe metalliche dotate di QR Code, posizionate strategicamente nei luoghi che furono teatro di episodi significativi di quella straordinaria pagina di solidarietà transfrontaliera.
Storie di coraggio e solidarietà
Nell’intervista, Rues ha raccontato con passione le vicende di figure emblematiche come Lilly Volkart, l’attivista svizzera che salvò decine di ebrei, e Wladimir Rosenbaum, l’artista russo-ebraico che trovò rifugio ad Ascona. “Questi non sono solo nomi su una targa”, ha precisato lo storico. “Sono persone che hanno vissuto il dramma della persecuzione e hanno trovato salvezza grazie a una rete di solidarietà che superava i confini nazionali”.
Particolarmente toccante il racconto dell’eccidio di Fondotoce, dove 43 partigiani furono fucilati nel giugno 1944. “Uno di loro, Carlo Suzzi, riuscì miracolosamente a sopravvivere fingendosi morto”, ha narrato Rues. “La sua fuga verso la Svizzera attraverso i sentieri di montagna rappresenta simbolicamente il percorso della speranza che dà il nome al nostro progetto”.
Il ruolo cruciale del Canton Ticino
Un aspetto centrale emerso nell’intervista riguarda il ruolo del Canton Ticino nell’accoglienza dei rifugiati. “Oltre l’85% degli ebrei che cercarono rifugio in Ticino furono effettivamente accolti”, ha evidenziato Rues. “Questo dato è straordinario se consideriamo le pressioni politiche del momento e le direttive restrittive della Confederazione”.
Lo storico ha spiegato come, nei momenti più critici – dopo l’8 settembre 1943 e il decreto antisemita della Repubblica Sociale Italiana del novembre dello stesso anno – le autorità ticinesi e la popolazione locale abbiano giocato un ruolo determinante nel mantenere aperti canali di salvezza. “Figure come Silvio Baccalà e Vincenzo Martinetti rappresentano quella rete invisibile di solidarietà che salvò migliaia di vite”, ha aggiunto.
Un percorso per il presente
Concludendo l’intervista, Rues ha sottolineato l’attualità del progetto: “Il Percorso della Speranza non è solo un esercizio di memoria storica. In un’epoca in cui i confini tornano a essere barriere e i migranti sono spesso visti con sospetto, ricordare quando la solidarietà prevalse sull’odio diventa un imperativo morale”.
Il progetto invita cittadini e turisti a ripercorrere fisicamente questi luoghi, a piedi o con mezzi pubblici, trasformando la conoscenza storica in un’esperienza emotiva e formativa. “Quando scannerizzi un QR Code e leggi la storia di una famiglia salvata, quando cammini lungo un sentiero di fuga, comprendi che la storia non è qualcosa di astratto”, ha concluso Rues, “ma il risultato di scelte individuali di coraggio e umanità che ancora oggi ci interpellano”.
Per più informazioni consultate il sito del Percorso della Speranza.