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L’Insubria: Storia e Identità di una Regione Transfrontaliera

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L’origine del nome Insubria affonda le sue radici nella storia antica e rappresenta oggi molto più di una semplice denominazione geografica. Questo termine, che identifica l’area compresa tra il Canton Ticino svizzero e le province italiane del Verbano-Cusio-Ossola, Varese e Como, racchiude in sé secoli di storia condivisa e costituisce il fondamento dell’identità culturale di una regione che supera i confini nazionali. In questo breve contributo di Insubrica Historica vogliamo ripercorrere la storia e l’attuale situazione econmica-sociale di questa regione. Sin dall’antichità, il termine “insubre” è stato utilizzato per descrivere l’area della Lombardia situata tra i fiumi Ticino e Adda, estendendosi dai laghi prealpini fino al Po. Questa terra fertile fu scelta dagli Insubri, popolazione di origine gallica migrata dalla Francia, che vi si stabilì almeno a partire dal IV secolo avanti Cristo. È interessante notare come si presuma che anche la tribù da cui emerse successivamente il popolo longobardo appartenesse a questa medesima cultura, testimoniando così la continuità storica e l’importanza strategica di questo territorio nel corso dei secoli.
La regione Insubrica con il Canton Ticino (Svizzera) e le provincie italiane: Verbano Cusio Ossola, Varese e Como.
Nonostante il trascorrere del tempo abbia portato inevitabili differenze, soprattutto in termini di caratteristiche politiche e nazionali tra le diverse aree che compongono l’Insubria, permangono elementi di profonda unità. Il paesaggio, la lingua con le sue varianti dialettali, la cultura, l’economia, il clima e la natura costituiscono un patrimonio comune che trascende le divisioni amministrative moderne. Non si tratta quindi di un’etichetta applicata casualmente a un angolo della Lombardia, ma di un’identità radicata nella storia e nella geografia.

Confine di Sangue - I fatti dei Bagni di Craveggia 18-19 ottobre 1944

Edizione in italiano. Di Raphael Rues (Curatore e Autore). Vasco Gamboni, Alexander Grass, Nicola Guerini e Fiorenzo Rossinelli (Autori). CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2025.
ISBN: 978-88-3196-902-4 – Editore: Insubrica Historica Minusio

Più Informazioni
La fondazione della Regio Insubrica nel 1994 ha rappresentato un momento cruciale nel riconoscimento formale di questa unità culturale e territoriale. Questo progetto di cooperazione transfrontaliera nasce con l’obiettivo ambizioso di rivitalizzare gli antichi legami e trasformarli in opportunità concrete per affrontare le sfide contemporanee della regione. L’iniziativa parte dalla consapevolezza che i confini nazionali, così come quelli tra cantoni e province, non devono essere barriere insormontabili ma piuttosto punti di incontro e scambio. Insubrica Historica, organizzazione dedita alla ricerca e alla valorizzazione storica del territorio, incarna perfettamente questo spirito di cooperazione. Le sue attività si estendono oltre i confini amministrativi, promuovendo progetti congiunti che coinvolgono sia il Canton Ticino che le province italiane limitrofe. Attraverso la ricerca storica condivisa e la realizzazione di progetti specifici, l’organizzazione contribuisce ad accrescere la consapevolezza dell’appartenenza a una comune regione geografica, favorendo così lo sviluppo e la crescita dell’intera area. Il cuore pulsante della regione insubrica è rappresentato dal cosiddetto “Triangolo insubrico”, formato dalle città di Lugano, Como e Varese. Questi tre centri urbani, distanti circa trenta chilometri l’uno dall’altro, costituiscono un sistema territoriale integrato dove vive circa un milione di persone su una superficie di 1831 chilometri quadrati, paragonabile per estensione al cantone di Zurigo. La concentrazione demografica in quest’area è notevole: metà della popolazione dell’intera Regio Insubrica vive in solo un quarto del suo territorio totale. L’analisi demografica rivela dinamiche particolarmente interessanti. Negli ultimi decenni, il Triangolo insubrico ha registrato una crescita demografica significativa, superiore a quella di aree tradizionalmente attrattive come Milano o Zurigo. Particolarmente rilevante è stato lo sviluppo del bacino urbano di Lugano, che ha visto un incremento demografico straordinario, testimoniando l’attrattività e il dinamismo economico dell’area. Dal punto di vista economico, l’intero triangolo insubrico si caratterizza per la prevalenza di piccole e microimprese, con una media di circa quattro dipendenti per azienda. Tuttavia, emergono differenze strutturali significative tra le diverse aree: mentre gli agglomerati di Como e Varese mantengono una forte vocazione industriale, il bacino di Lugano si distingue per una maggiore presenza di servizi, in particolare nei settori della ristorazione e bancario. Il fenomeno del pendolarismo transfrontaliero rappresenta uno degli aspetti più caratteristici e complessi della regione insubrica. Circa trentamila lavoratori italiani attraversano quotidianamente il confine per lavorare in Ticino, dove occupano circa un quinto dei posti di lavoro disponibili. Questo flusso, storicamente influenzato dalle congiunture economiche, sta subendo trasformazioni qualitative importanti: aumenta progressivamente la percentuale di frontalieri impiegati in posizioni qualificate, nel settore bancario e assicurativo, e diminuisce quella degli operai industriali. L’Insubria rappresenta quindi un laboratorio vivente di integrazione transfrontaliera, dove storia, cultura ed economia si intrecciano creando opportunità uniche di sviluppo. La sfida per il futuro consiste nel valorizzare ulteriormente questa identità comune, trasformando la diversità amministrativa in ricchezza e le frontiere in ponti di collaborazione. In questo contesto, il lavoro di organizzazioni come Insubrica Historica assume un’importanza fondamentale nel mantenere viva la memoria storica comune e nel promuovere una visione condivisa del futuro della regione.

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