Breve storia di Ilse Zambona: fra Eric Maria Remarque e la persecuzione nazista (anche) in Ticino

Iniziamo una serie di contributi attorno alla figura di Eric Maria Remarque. Lo spunto ci è dato da un evento che abbiamo potuto accompagnare il 12 settembre 2024, il gruppo di Letteraltura e CAI Alto Verbano, impegnato nel tragitto Cannobio-Ascona. Ci siamo fermati con i partecipanti brevemente presso la tomba di Remarque (e anche quella di Max Emden) al cimitero di Ronco s. Ascona. Molto è stato scritto su di Remarque, molto meno invece sulla prima moglie: Juta Ilse Zambona.

Ilse Zambona nasce il 28.8.1901 a Hildesheim. I genitori sono Emil Zambona e Antoine Werges. Prima di arrivare in Svizzera presso l’ex-marito aveva risieduto in Francia a Parigi. Sappiamo che di professione era una ballerina e artista. Ilse Zambona convola a nozze con Eric Maria Remarque nel 1925 ad Hannover. In un momento dove Eric Maria Remarque non aveva ancora pubblicato il suo famoso romanzo “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Il matrimonio non durò comunque molto, dato che nel 1930 risultano già essere divorziati, nonostante tutto rimasero però in buonissimi rapporti.

Immagine di Ilse Zambona, moglie di Eric Maria Remarque.

La coppia vive in Ticino più volte, per esempio dal maggio ad ottobre 1933, oppure ancora dal febbraio al ottobre 1935. Ilse Zambona entra in Svizzera il 21.6.1936 con un passaporto tedesco. A questo punto è già divorziata da Eric Maria Remarque. Sin dall’inizio del suo soggiorno in Ticino, presumibilmente a Porto Ronco, nonostante i due fossero divorziati, vi sono problemi con le autorità consulari naziste in Ticino. Purtroppo un atteggiamento consueto verso le persone che non erano naziste, o perlomeno inclini al Terzo Reich. L’espediente usato dal consolato era semplice. Arrivato il passaporto alla sua scadenza nell’agosto del 1936, non veniva per vari motivi, nel caso della Zambona mancava un atto di origine, rinnovato dalle autorità naziste.

Estratto della corrispondenza con il consolato nazista di Lugano a riguardo dell’ottenimento di un nuovo passaporto per Ilse Zambona. I tentativi furono invani, i nazisti non concessero mai a Zambona di poter rinnovare il suo passaporto scaduto. Fonte: Archivio Federale Svizzero

Senza un passaporto valido, le autorità elvetiche non potevano rilasciare il permesso di soggiorno, obbligando quindi l’individuo a lasciare la Svizzera. Non è chiaro quale sia il numero di persone che sono state in questo modo indirettamente “espulse” dalla Svizzera durante il Nazismo, ma sappiamo che questo sistema veniva regolarmente applicato. Zambona non viene espulsa, anche se i documenti di archivio mostrano una certa pressione da parte della autorità cantonali affinchè ella ottenga il rinnovo del passaporto. Missione alquanto impossibile, dato la persecuzione nazista contro l’ex-marito Eric Maria Remarque. Alla stessa conclusione vi arriva un rapporto della polizia di Brissago:

Malgrado le continue richieste da parte degli avvocati suddetti nessuna risposta giunse in merito, la Zambona, che appartiene alla religione protestante, è probabile che abbia delle difficoltà facendo vita comune con il suo ex-marito, il quale aveva scritto un libbro (sic) sulla guerra Europea. L’interessata partirà domani per St. Moritz (nota: 19.12.1936), al Palace Hotel, dove indende (sic) rimanere per circa tre mesi.

Estratto del permesso di soggiorno B per Ilse Zambona. Fonte: Archivio Federale Svizzero

Ilse Zambona riceve nel 1937 un cosidetto “permesso di tolleranza” che gli permise di rimanere in Svizzera , nonostante non avesse i documenti in regola. I mezzi finanziari a disposizione di Remarque sono comunque notevoli, dato che nelle varie pratiche vi è un fior-fiore di avvocati che assistono la coppia, in particolare a Locarno l’avvocato Zanolini. Remarque e Zambona trovano comunque un rimedio dato che il 22 gennaio 1938 si sposano a St. Moritz una seconda volta. Questo rinnovato matrimonio permette a Zambona, come moglie di Remarque, di poter infine rimanere in Svizzera.

Ilse Zambona con il marito Eric Maria Remarque, data imprecisata. Fonte: Erich Maria Remarque-Friedenszentrum

Il soggiorno in terra elvetica non durò però molto. La pressione geopolitica esercitata dalla politica nazista con l’annessione della Renania-Palatinato (1935), della Bohemia (1936) ed infine con l’Anschlusspakt con l’Austria (marzo 1938) spinsero Eric Maria Remarque, consorte e molti altri rifugiati tedeschi in Ticino ad emigrare. La scelta più sicura apparve gli Stati Uniti, Canada e Brasile. Fu cosi che dal 1939, buona parte della diaspora tedesca nel Locarnese lasciò subitamente il canton Ticino. Partirono quasi tutti, anche Edmund Hugo Stinnes, primogenito dell’industriale tedesco Hugo Stinnes, ma fervente antinazista. Ilse Zambona lascia quindi la Svizzera con Eric Maria Remarque e ottiene durante il suo esilio negli USA, non è chiaro dove esattamente, la cittadinanza Americana.

L’esilio di questa diaspora fu a secondo delle persone più o meno lungo. Eric Maria Remarque fu tra i primi a ritornare, questa volta senza la moglie Ilse Zambona, dalla quale si era nel frattempo divorziato. Altri tedeschi ci misero più tempo a lasciare gli Stati Uniti, fra gli ultimi furono la coppia Edmong Hugo Stinner con la moglie Margiana Von Gaevernitz, i quali fecero ritorno ad Ascona solo nel 1954.

Il soggiorno di Ilse si protrae fino al maggio 1959, quando a questo punto ritorna in Svizzera e prende domicio a Castagnola presso via San Giorgio 1, oggi una casa plurifamigliare di tre piani, a partire dal 22 maggio 1959. Ottiene in quella data un permesso di soggiorno fino al 1965. Ilse Zambona decette il 25 giugno 1975.

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