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Brissago 1943-1945: una targa per ricordare la solidarietà di confine 31.1.2026

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Il prossimo 31 gennaio 2026, dalle 10.00 alle 12.30, il Palazzo Branca-Baccalà di Brissago ospiterà una cerimonia commemorativa di particolare significato storico e umano. L’evento, organizzato dal Gruppo per la Memoria 1943-1945, culminerà con la posa di una targa che ricorderà il coraggio e la solidarietà dei brissaghesi durante i drammatici anni 1943-1945, quando il piccolo comune ticinese si trovò al centro di vicende che segnarono profondamente la storia locale e quella della vicina Ossola.

 

La scelta di dedicare una targa commemorativa ai brissaghesi solidali non è casuale (vedi per esempio Percorso della Speranza). Durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, Brissago si trasformò da tranquillo paese di confine in crocevia nevralgico del conflitto, testimone diretto di tragedie umane e atti di straordinario coraggio civile. La sua posizione geografica, affacciata sul Lago Maggiore e confinante con l’Italia, ne fece un punto di passaggio obbligato per migliaia di profughi in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni.

Estratto del rapporto d’interrogatorio per Egone Gruenberger (cerchio verde nella foto di famiglia), il quale cerca di entrare a Brissago nel dicembre 1943. Con la madre, zia e fratello viene respinto a Brissago Madonna di Ponte. Solo la giovane moglie Edith, incinta al quinto mese, viene accettata. I trei con il cerchio rosso vengono poi sterminati ad Auschwitz nel febbraio 1944. Fonte: Insubrica Historica / Archivio Federale Svizzero

Particolarmente drammatico fu il 9 settembre 1944, quando centinaia di civili terrorizzati di Cannobio si riversarono oltre confine. Dopo che la cittadina italiana era stata liberata dai partigiani per una breve settimana, dal 2 al 9 settembre, la popolazione fu costretta a un esodo di massa verso la sicurezza del territorio svizzero. I brissaghesi assistettero impotenti a questa fuga disperata, accogliendo come poterono chi cercava salvezza.

Un mese dopo, il 10 ottobre 1944, Brissago fu testimone degli intensi combattimenti di frontiera che segnarono l’inizio della rioccupazione dell’Ossola da parte delle forze nazifasciste. In quei giorni terribili, il paese accolse centinaia di profughi, tra cui molte donne ebree che fuggivano dalle persecuzioni razziali. La generosità della popolazione locale fu messa a dura prova, ma i brissaghesi dimostrarono una solidarietà che oggi viene giustamente ricordata e celebrata.

Non tutti i profughi, purtroppo, trovarono accoglienza. Alcuni furono respinti, in osservanza delle severe disposizioni federali dell’epoca, lasciando cicatrici indelebili nella memoria collettiva. Questa ambivalenza tra accoglienza e respingimento rappresenta una pagina complessa della storia svizzera, che oggi viene affrontata con la necessaria onestà storica.

Un paltò fuori stagione. Settembre 1944 – Maggio 1945

Edizione in italiano. Di Carlo Bava (Autore), Raphael Rues (Curatore).
CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2024.

Più Informazioni

La cerimonia vedrà la partecipazione di importanti storici e ricercatori. Orlando Nosetti e Raphael Rues, esperti conoscitori delle vicende di frontiera di quegli anni, offriranno il loro contributo per contestualizzare gli eventi e restituire voce alle storie individuali che si celano dietro i grandi numeri dell’esodo.

Campione di nominativi di rifugiati ebrei, partigiani, rifugiati politici etc, intercettati dalla Guardia di Frontiera elvetica alla frazione di Brissago-Cortaccio. In totale sono almeno 1000 persone che passano la frontiera solo dalla zona di Cortaccio-Limidario. Da notare la moglie e figlia di Dino Alfieri, importante gerarca fascista, tra i firmatari delle legge razziali del 1938, il quale però si era opposto alla Repubblica di Salò, ed era entrato in Ticino Svizzera già alcuni mesi prima. Fonte: Insubrica Historica / Archivio Cantonale Ticinese

L’evento si terrà nella Casa della Cultura di Brissago, recentemente rinnovata, che per l’occasione diventerà luogo di memoria e riflessione. La scelta di questo spazio non è casuale: rappresenta la volontà di mantenere viva la memoria storica integrandola nel tessuto culturale contemporaneo del paese.

Respinti. Il dramma della Famiglia Ebrea Gruenberger in fuga 1943-1944.

Edizione in italiano. Di Raphael Rues (Autore), Katia Rues (Curatrice).
CHF /EUR 10.00 Insubrica Historica, 2024.

Più Informazioni

Questa commemorazione assume un significato particolare nell’attuale contesto storico, ricordandoci l’importanza della solidarietà umana nei momenti di crisi e il ruolo fondamentale che le comunità di confine hanno sempre svolto nell’accoglienza e nel sostegno a chi fugge da guerre e persecuzioni.

Incidente di confine al Monte Limidario/Ghiridone del 20 gennaio 1945. L’incomprensione linguistica e mal gestione dell’evento da parte di un’unità di fanteria grigionese, porta alla morte per assiderazione di tre ex-soldati alleati, i quali dopo un difficile cammino, erano riusciti ad entrare in Svizzera. L’incidente ebbe ripercussioni diplomatiche per la Svizzera. Fonte: Insubrica Historica / Archivio Federale Svizzero

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