Il prossimo 31 gennaio 2026, dalle 10.00 alle 12.30, il Palazzo Branca-Baccalà di Brissago ospiterà una cerimonia commemorativa di particolare significato storico e umano. L’evento, organizzato dal Gruppo per la Memoria 1943-1945, culminerà con la posa di una targa che ricorderà il coraggio e la solidarietà dei brissaghesi durante i drammatici anni 1943-1945, quando il piccolo comune ticinese si trovò al centro di vicende che segnarono profondamente la storia locale e quella della vicina Ossola.
La scelta di dedicare una targa commemorativa ai brissaghesi solidali non è casuale (vedi per esempio Percorso della Speranza). Durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, Brissago si trasformò da tranquillo paese di confine in crocevia nevralgico del conflitto, testimone diretto di tragedie umane e atti di straordinario coraggio civile. La sua posizione geografica, affacciata sul Lago Maggiore e confinante con l’Italia, ne fece un punto di passaggio obbligato per migliaia di profughi in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni.

Particolarmente drammatico fu il 9 settembre 1944, quando centinaia di civili terrorizzati di Cannobio si riversarono oltre confine. Dopo che la cittadina italiana era stata liberata dai partigiani per una breve settimana, dal 2 al 9 settembre, la popolazione fu costretta a un esodo di massa verso la sicurezza del territorio svizzero. I brissaghesi assistettero impotenti a questa fuga disperata, accogliendo come poterono chi cercava salvezza.
Un mese dopo, il 10 ottobre 1944, Brissago fu testimone degli intensi combattimenti di frontiera che segnarono l’inizio della rioccupazione dell’Ossola da parte delle forze nazifasciste. In quei giorni terribili, il paese accolse centinaia di profughi, tra cui molte donne ebree che fuggivano dalle persecuzioni razziali. La generosità della popolazione locale fu messa a dura prova, ma i brissaghesi dimostrarono una solidarietà che oggi viene giustamente ricordata e celebrata.
Non tutti i profughi, purtroppo, trovarono accoglienza. Alcuni furono respinti, in osservanza delle severe disposizioni federali dell’epoca, lasciando cicatrici indelebili nella memoria collettiva. Questa ambivalenza tra accoglienza e respingimento rappresenta una pagina complessa della storia svizzera, che oggi viene affrontata con la necessaria onestà storica.
Un paltò fuori stagione. Settembre 1944 – Maggio 1945
Edizione in italiano. Di Carlo Bava (Autore), Raphael Rues (Curatore).
CHF /EUR 15.00 Insubrica Historica, 2024.
La cerimonia vedrà la partecipazione di importanti storici e ricercatori. Orlando Nosetti e Raphael Rues, esperti conoscitori delle vicende di frontiera di quegli anni, offriranno il loro contributo per contestualizzare gli eventi e restituire voce alle storie individuali che si celano dietro i grandi numeri dell’esodo.

L’evento si terrà nella Casa della Cultura di Brissago, recentemente rinnovata, che per l’occasione diventerà luogo di memoria e riflessione. La scelta di questo spazio non è casuale: rappresenta la volontà di mantenere viva la memoria storica integrandola nel tessuto culturale contemporaneo del paese.
Respinti. Il dramma della Famiglia Ebrea Gruenberger in fuga 1943-1944.
Edizione in italiano. Di Raphael Rues (Autore), Katia Rues (Curatrice).
CHF /EUR 10.00 Insubrica Historica, 2024.
Questa commemorazione assume un significato particolare nell’attuale contesto storico, ricordandoci l’importanza della solidarietà umana nei momenti di crisi e il ruolo fondamentale che le comunità di confine hanno sempre svolto nell’accoglienza e nel sostegno a chi fugge da guerre e persecuzioni.
