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Volontari locarnesi nella Guerra Civile di Spagna 1936-1939

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Tra le pieghe della storia svizzera si nasconde un capitolo di coraggio e idealismo: la partecipazione di volontari ticinesi alla Guerra Civile spagnola. Il Locarnese, in particolare, diede un contributo significativo con ventidue partenti, di cui quattro non fecero ritorno.

Elenco dei volontari ticinesi nella Guerra Civile di Spagna 1936-1939

Avevamo pubblicato proprio un anno fa su un Insubrica Historica, un primo contributo sui volontari ticinesi deceduti durante la Guerra di Spagna. Ne approffitiamo per ritornare sul tema, questa volta con l'elenco…

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I volontari locarnesi si arruolarono principalmente nella Brigata Garibaldi, formazione che raccoglieva antifascisti italiani e ticinesi. Diego Belotti di Mosogno, muratore ventiquattrenne, cadde a Campillo de Llerena in Estremadura il 16 febbraio 1938. Luigi Gerla, falegname locarnese, trovò la morte il 28 marzo dello stesso anno. Emilio Paroni di Piazzogna, gessatore, fu colpito a morte a Ginestar sul fronte dell’Ebro il 15 settembre 1938, nella stessa battaglia che vide cadere numerosi volontari internazionali. Primo Pini di San Nazzaro morì a Caspe il 6 marzo 1938.

Manifesto del Partito Socialista Unificato della Catalonia

La geografia della morte rivela la partecipazione dei locarnesi ai momenti cruciali del conflitto: dall’Estremadura all’Aragona, dalla difesa di Madrid alla decisiva battaglia dell’Ebro. Questi uomini – muratori, falegnami, gessatori – lasciarono il Ticino spinti da ideali antifascisti, consapevoli dei rischi. La Svizzera li considerò criminali: chi sopravvisse affrontò processi militari e mesi di detenzione.

Il contingente locarnese riflette la composizione sociale del volontariato ticinese: operai e artigiani che videro nella Repubblica spagnola un baluardo contro il fascismo dilagante in Europa. La loro storia rimase a lungo nell’ombra, censurata dalle autorità federali che solo nel 2009 riabilitarono questi combattenti per la libertà. Oggi, i nomi di Belotti, Gerla, Paroni e Pini ricordano quando giovani ticinesi scelsero di combattere lontano da casa per un ideale di giustizia e democrazia.

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