L’affascinante aspetto d’interessarsi di storia è quello di poter scoprire storie particolari, per lo più inedite. Vi parliamo in questo contributo dell’unico disertore (ve ne sono stati diversi) dell’aviazione americana che integrò le forze del Reich. Martin James Monti il protagonista aveva naturalmente origini elvetiche. Nel passato – con questo contributo specifico – ci eravamo già occupati di disertori svizzeri che avevano servito sia nelle Waffen-SS che nella Wehrmacht.
Martin James Monti, nasce a Saint Louis (Missouri) nel 1921 da una famiglia benestante con radici italo-svizzere. Il nonno era emigrato probabilmente dai grigioni italiano (o magari dal Ticino) negli Stati Uniti alla fine del 1800, mentre la nonna era invece italiana. La mamma di Monti era di origine tedesche. Monti cresce in un ambiente segnato dall’anticomunismo e influenzato da figure come Charles Coughlin. Fin da giovane sviluppa una visione del mondo rigida e manichea.

Gli Stati Uniti degli anni 1930 sono una nazione segnata dalla Grande Depressione. La crisi economica alimentava un diffuso senso di insicurezza e disorientamento, creando un terreno fertile per le ideologie estremiste. Mentre la maggior parte degli americani condannava il fascismo e il nazismo, una minoranza, attratta dalla promessa di ordine e stabilità, ne venne affascinata. Figure come l’aviatore Charles Lindbergh, con le sue posizioni filo-naziste, rappresentano una voce minoritaria ma influente in quel particolare periodo.

Anche Charles Coughlin, un controverso sacerdote cattolico, contribui a diffondere idee anticomuniste e a glorificare i regimi totalitari. Le sue trasmissioni radiofoniche – a quei tempi non vi era ancora la televisione – raggiunsero milioni di ascoltatori, tra cui il giovane Monti, che nelle sue parole trovò probabilmente una guida in un mondo che gli appariva confuso e incerto.
Nonostante Monti venga influenzato dalle idee nazionalsocialiste riesce ad arruolarsi nella Air Force Americana, ottenendo il grado di tenente e il brevetto di pilota di caccia. Nel 1944, mentre si trova di passaggio in Italia, a Napoli, Monti compie un gesto insolito. Il 13 ottobre 1944 s’impadronisce di un bimotore da ricognizione e attraversa senza troppi problemi la Linea Gotica e gli Apennini per infine atterrare a Milano-Linate. Le motivazioni che lo spingono a questa scelta sono complesse e probabilmente radicate nella sua personalità e nel contesto storico nel quale era cresciuto. L’anticomunismo radicale, il desiderio di avventura, la ricerca di un senso di appartenenza e forse un certo narcisismo influenzarono la sua decisione.

L’aereo rubato da Monti era un Lockheed F-5E Lightning, un velivolo da ricognizione fotografico. Dopo essere atterrato a Milano, l’aereo fu consegnato ai tedeschi, che lo sottoposero a una serie di test e lo utilizzarono per addestrare i loro piloti. L’aeroplano venne portato in Germania, e fece anche due missioni. La mancanza di carburante di qualità, parti meccaniche e piloti fece si che l’aeroplano del tenente Monti non venne mai usato esaustivamente, anche perchè si trattava di un semplice ricognitore bimotore.

Monti dopo aver passato un paio di settimane come prigioniero di guerra in un campo di concentramento, venne infine ascoltato ed accettato come collaboratore della macchina di propoganda nazista. Venne accolto nelle Waffen-SS con il grado di ufficiale, ricevendo una rapida formazione come propagandista. Siamo negli ultimi mesi di guerra, quando il destino del nazismo era fortunatamente già segnato. Monti svolse un paio di trasmissioni radiofoniche, rivolte ai prigionieri di guerra alleati e ai soldati tedeschi. Un estremo tentativo di convincere gli ascoltatori della superiorità della causa nazista. Tuttavia, la sua inesperienza e la sua scarsa capacità oratoria lo resero una figura molto marginale nel panorama della propaganda nazista.

Nelle ultime settimane del conflitto, in circostanze poco chiare, Monti riesce a lasciare Berlino e trasfersi a Milano. Qui viene catturato dagli americani e processato per tradimento. Il processo suscitò grande interesse nell’opinione pubblica americana. Venne condannato a 25 anni di carcere. Monti una volta finito di scontare la pena si trasferii in Florida, decette all’età di 78 anni.

Martin James Monti rimane un personaggio controverso. Stigmatizzato come disertore, non fu però l’unico disertore pilota americano. Vi furono diversi equipaggi americani che scelsero durante la Seconda Guerra Mondiale di atterrare con i loro bombardieri e velivoli nella neutrale confederazione. La totalità di questi equipaggi, pur avendo disertato non subirono la stessa sorte mediatica di Martin James Monti.
